La soprano sudafricana Pretty Yende farà la storia all’incoronazione di re Carlo III

di claudia
Pretty Yende

Pretty Yende, 38 anni, soprano sudafricana molto richiesta nei teatri d’opera mondiali, si esibirà sabato 6 maggio in occasione dell’incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra all’Abbazia di Westminster di Londra. La sua presenza segna la prima volta che un cantante africano si esibisce da solo in occasione dell’incoronazione di un monarca britannico.

Pretty Yende, classe 1985 è nata a Piet Retief, Mpumalangasi, una piccola cittadina del Sudafrica orientale. Ha iniziato cantando brani tradizionali zulu mentre andava in chiesa e musica gospel assieme al coro. L’amore per la lirica è arrivato quando aveva circa sedici anni e da allora non l’ha più abbandonata. In particolare, è stato l’ascolto dell’opera lirica Flower Duet di Leo Delibes in una pubblicità della British Airways a cambiarle letteralmente la vita, riportano i quotidiani locali. Dopo anni di studi, è diventata una soprano di fama internazionale, arrivando ad esibirsi nei maggiori teatri del mondo, come la Royal Opera House, Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi, Metropolitan Opera di New York, San Carlo di Napoli, Teatro alla Scala di Milano (alla cui Accademia si è diplomata), solo per citarne alcuni.

Il prossimo 6 maggio canterà davanti a un pubblico internazionale di decine di milioni di persone collegate e presenti all’Abbazia di Westminster per l’incoronazione del re Carlo III. Yende canterà Sacred Fire, un nuovo pezzo della compositrice britannica Sarah Class.

L’occasione di sabato segna un momento storico di confronto con il passato ma con uno sguardo rivolto verso il futuro. “Le prossime generazioni d’ora in poi quando leggeranno dei monarchi britannici vedranno scritto il nome di una ragazza della punta dell’Africa – che è stata effettivamente invitata dal re stesso a cantare all’Abbazia di Westminster.” In merito a questa opportunità Yende ha commentato così alla stampa locale: “Mi sento molto, molto onorata perché è qualcosa che non è mai successo prima”, dice.

Il suo intento è anche quello di avvicinare più persone nel mondo all’opera, che definisce “un dono per l’umanità” sottolineando inoltre un qualcosa di divino che dimora in essa”.

Alcuni critici l’hanno invitata a boicottare l’incoronazione per protestare contro il passato coloniale della Gran Bretagna, ma la sua risposta è arrivata pronta: “Non possiamo cambiare il passato, ma ogni generazione con un piccolo gesto può dare speranza per il domani.”

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