Vittorio Longhi (in copertina), autore de “Il colore del nome“(Solferino, 2021, pp. 280, € 17,50) è un giornalista italo-eritreo, attivo su molti fronti. Dopo essersi occupato a lungo di migrazioni e formazione, fatto ricerca e avere scritto per autorevoli testate italiane e straniere, ha deciso di cimentarsi nel romanzo, partendo dalla storia della sua famiglia.
Una storia di meticciato lungo tre generazioni, che lo porta a interrogarsi sul significato della parola “identità” – troppo spesso usata per confezionare affermazioni mediatiche e chiudere i discorsi, invece che aprirli a nuovi orizzonti di senso – e sul razzismo coloniale, misconosciuto nelle sue molteplici articolazioni. Una storia che risiede nel passato ma riverbera inevitabilmente sul presente, facendo intersecare il piano esistenziale con quello politico.
(Stefania Ragusa)