di Céline Nadler
Non eguaglia forse il record delle stagioni 2020-21 e 2021-22, quando furono selezionati in 21, ma poco manca: 17 africani erano presenti tra i 125 giocatori internazionali provenienti da 43 Paesi di sei continenti nei roster della National Basketball Association (Nba) della serata di apertura della stagione 2024-25 svoltasi pochi giorni fa a New York.
Tuttavia un record africano c’è in questa stagione ed è stato stabilito dal Camerun, Paese che, per la prima volta, parteciperà al campionato di pallacanestro più famoso del mondo con non meno di cinque connazionali, tra cui il Kia Nba Most Valuable Player (Mvp) – il miglior giocatore della regular season – 2022-23 e sette volte selezionato agli annuali Nba All-Star, Joel Embiid (Philadelphia 76ers).
La tela tessuta dal continente africano all’interno del massimo campionato professionistico statunitense continua anche a crescere se ci considera che ci sono oltre 35 giocatori con almeno un genitore proveniente da un Paese africano, tra cui il tre volte Nba All-Star Bam Adebayo (Miami Heat), il due volte Kia Nba Mvp Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks) – nella foto di apertura – entrambi con un genitore nigeriano – e il Kia Nba Rookie of the Year 2023-24 (un rookie è un giocatore che non ha mai giocato una partita nella Nba fino a quell’anno) Victor Wembanyama (San Antonio Spurs), un cui genitore è originario dalla Repubblica Democratica del Congo.
“Si vede un’incredibile quantità di talenti uscire dal continente”, ha detto a Bbc Sport Africa il vice commissario Nba Mark Tatum, che constata: “Due degli ultimi tre giocatori di maggior valore erano Joel Embiid, dal Camerun, e Giannis Antetokounmpo, che ha radici nigeriane. Victor Wembanyama, la scelta numero 1 in assoluto al draft e Rookie of the Year dello scorso anno – è infatti il primo rookie in assoluto nella storia Nba a essere stato inserito nell’All-Defensive First Team, Ndr -, ha ancora una volta radici africane” (suo padre è di origine congolese).
Ci sono stati una settantina di giocatori Nba provenienti dal continente nella storia della lega: è il nigeriano Hakeem Olajuwon che ha aperto le porte agli africani nella Nba quattro decenni fa e, oltre a Joel Embiid nel 2023, il continente ha anche prodotto un altro Mvp con il nigeriano Hakeem Olajuwan nel 1993.
Far progredire il gioco per la prossima generazione è ormai una priorità per i giocatori africani del passato. “C’è così tanto talento sul suolo africano. Ma ora lo stiamo coltivando e assicurandoci di dare ai giocatori delle opportunità”, ha detto Pops Mensah-Bonsu, la cui famiglia è originaria dal Ghana, diventato presidente delle operazioni del sistema G-League dei New York Knicks, e che ammette concentrarsi anche sullo scouting di giocatori africani per l’organizzazione. Ma, come molti ex giocatori della Nba, è anche un ambasciatore della Basketball Africa League (Bal), fondata dalla Nba e dalla International Basketball Federation (Fiba) nel 2021. La Bal è al suo quarto anno di esistenza ma non ha ancora realizzato profitti nonostante la crescente partecipazione e visibilità sui media. Parte dell’investimento della Nba in Africa prevede la costruzione di 1.000 campi da basket in tutto il continente nei prossimi dieci anni, di cui 100 in Kenya. L’obiettivo è fornire strutture adeguate ai campioni in erba.
Del resto, la Bal ha appena incoronato un numero record di quattro campioni ingaggiati da varie franchigie della lega per competere nella Summer League del 2024: l’attaccante sud sudanese Lual Acuil, che dopo esser stato premiato Bal Defensive Player of the Season 2024, si è anche fatto notare quest’estate durante le Olimpiadi di Parigi, per le quali il Sud Sudan è stato l’unica nazione africana a qualificarsi; l’attaccante nigeriano Devine Eke; Makhtar Gueye, dal Senegal; e il sudafricano Samkelo “I Am Buckets” Cele. Quattro giocatori che potrebbero costituire una svolta nella storia del basket africano, ma anche dare maggiore visibilità globale a tutti gli sport africani.