L’Africa delle crisi dimenticate, Burkina Faso al primo posto

di claudia

di Maria Scaffidi

Ogni anno il Norwegian Refugee Council (Nrc) pubblica la lista delle dieci crisi di cui meno si parla e che in realtà causano un grandissimo numero di sfollati. Nella lista resa pubblica in questi giorni, nove di questi dieci Paesi sono africani con il primo posto occupato dal Burkina Faso; l’unica eccezione è rappresentata dall’Honduras, in America centrale, che occupa la sesta posizione.

Il primo posto della sfortunata classifica delle dieci crisi di cui meno si parla spetta al Burkina Faso che precede Camerun, Rd Congo, Mali e Niger. Quindi, subito dopo il Paese latinoamericano, si piazzano al settimo posto il Sud Sudan, all’ottavo il Centrafrica, al nono il Ciad e al decimo il Sudan.

Tutte le crisi descritte nel rapporto di quest’anno sono di lunga durata e hanno colpito la vita delle comunità per anni, a volte persino per decenni.

La calamità del Sudan, riferisce l’Nrc, è un chiaro avvertimento di ciò che accade quando l’incuria si aggrava e il mondo volta le spalle a una crisi. Nel 2023 il Sudan è piombato in una guerra devastante, costringendo oltre 10 milioni di persone a fuggire dalle loro case e facendo del Sudan la più grande crisi di sfollamento interno del mondo. Nonostante la gravità della situazione, la minaccia incombente di carestia e gli immensi bisogni, il Paese rimane in questa lista e la popolazione sudanese viene trascurata.

La lista di quest’anno rappresenta una corsa al ribasso, con il Burkina Faso che mantiene la sua posizione di crisi più trascurata al mondo per il secondo anno consecutivo. Il Paese ha registrato un record di 707.000 nuovi sfollati e centinaia di migliaia di persone sono state escluse dagli aiuti. La copertura mediatica è diminuita perché l’accesso è diventato più difficile sia per i giornalisti che per le organizzazioni umanitarie. Nel frattempo, la situazione nel Paese è peggiorata e i bisogni sono aumentati rapidamente. 

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