L’Africa orientale scommette sulla geotermia, una forma di energia pulita e rinnovabile, per alimentare la sua crescita economica. Questa regione è particolarmente favorita. Studi recenti hanno dimostrato come nella Rift Valley, la depressione che attraversa la regione, poco sotto la superficie terrestre la temperatura dell’acqua è molto elevata ed quindi è possibile produrre, attraverso turbine, corrente elettrica utile sia per l’industria sia per l’agricoltura. La geotermia è però una forma di energia molto versatile che può essere utilizzata anche per una vasta gamma di applicazioni dirette come spa, piscine, bagni, serre riscaldamento e disidratazione prodotti agricoli.
Nella regione, il leader in questo settore è il Kenya. Da anni, Nairobi sfrutta il calore terrestre per produrre corrente elettrica. Nel Paese sono già attive tre centrali, ma il Governo ha commissionato lavori per potenziare gli impianti soprattutto nei pressi di Olkaria, la principale area dei campi geotermici.
In Uganda, la Green Impact Development Services sta portando avanti l’esplorazione e la valutazione delle risorse geotermiche con l’obiettivo di sviluppare un impianto di 100 MW di potenza a Buranga nella regione occidentale. Il Ministero ugandese dell’Energia ha dichiarato che il Governo di Kampala intende promuovere l’utilizzo della geotermia come alternativa all’energia idroelettrica e alle centrali alimentate da combustibili fossili.
La Tanzania Geothermal Development Company inizierà a giugno la perforazione di tre pozzi vicino al Lago Ngozi nel Sud-Ovest del Paese. È il primo passo verso uno sfruttamento più ampio del vapore sotterraneo. Lo stesso discorso vale anche per l’Etiopia. Addis Abeba ha programmato di investire 30 milioni di dollari nel settore aumentando la capacità degli impianti a Alutho Langano dagli attuali 7 MW a 70 MW.