La produzione agricola africana potrebbe aumentare di valore, dagli attuali 280 miliardi di dollari all’anno a 1 trilione di dollari entro il 2030, questo se gli attori pubblici e privati riusciranno a “rimuovere gli ostacoli allo sviluppo agricolo e a mobilitare gli investimenti necessari lungo tutta la catena del valore alimentare”. Lo ha detto la Banca africana di sviluppo (Afdb) in un comunicato stampa pubblicato in occasione della seconda edizione del Summit africano sulla sovranità alimentare (Dakar 2 Summit), che si è aperto ieri a Diamadio, in Senegal.
“Rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo agricolo e accompagnandolo con nuovi investimenti, la produzione agricola in Africa potrebbe aumentare da 280 miliardi di dollari all’anno a 1.000 miliardi di dollari entro il 2030” e grazie agli investimenti del settore privato lungo la filiera del cibo sarà possibile “fare dell’Africa un granaio per il mondo”. Afdb ha ricordato che il continente possiede il 65% della terra arabile inutilizzata del mondo e ha inoltre precisato che gli ostacoli allo sviluppo del settore agroindustriale privato sono sia strutturali (le piccole dimensioni della maggior parte delle aziende agricole, la mancanza di infrastrutture e finanziamenti) che ciclici (la volatilità dei prezzi, l’interruzione delle filiere, gli shock economici).
La Banca africana di sviluppo ha anche sottolineato il fabbisogno finanziario insoddisfatto del settore agricolo in Africa, al quale mancano investimenti tra i 27 e i 65 miliardi di dollari l’anno.