Il lockdown di due settimane decretato per Lagos e altre città della Nigeria a partire dal 30 marzo è stato prorogato di altri quindici giorni dal presidente Muhammadu Buhari. Tra le conseguenze si conta anche il moltiplicarsi di saccheggi notturni delle abitazioni dei cittadini – non solo a Lagos ma anche nello Stato di Ogun, a ridosso di Lagos. Nel breve filmato girato sabato sera, si vedono alcuni residenti di Iju-Ishaga, un quartiere della capitale economica nigeriana, pattugliare le strade circostanti le loro abitazioni.
Le armi degli autocostituiti gruppi di vigilanza per difendersi dalle bande criminali consistono in machete, coltelli, bastoni. Ieri, le forze di polizia hanno twittato che «intensificheranno le pattuglie intorno alle aree residenziali, ai mercati, ai centri commerciali e a tutte le infrastrutture nazionali critiche per affrontare efficacemente tutti i crimini emergenti associati al blocco per il Covid-19». In data odierna, la Nigeria conta 455 casi confermati attivi di coronavirus; 22 i decessi, tra cui il capo dello staff presidenziale, il potente Mallam Abba Kyari.
«Non possiamo dormire, non possiamo mangiare, non ci lasciano riposare. Stiamo vigilando ogni giorno, dappertutto. Non ne possiamo più di quella gente. Il nostro governo non ci ha aiutato. Siamo stanchi, guardaci: siamo tutti fuori, senza dormire, senza mangiare, non c’è da mangiare», si sfoga, esasperato, uno dei guardiani della notte. Gli altri si esprimono in termini simili.