L’uscita dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) da parte dei tre Paesi membri dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes), formalmente avvenuta ieri, lascia grandi porte aperte, sia alle giunte militari che a Ecowas.
Secondo il verbale del Consiglio dei ministri del Mali di ieri sera, pubblicato sul sito del governo, il ministro degli Esteri maliano Abdoulaye Diop ha relazionato in merito a una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi Aes tenutasi a Ouagadougou il 26 gennaio, una riunione che “ha permesso di consolidare l’approccio comune alle discussioni con l’Ecowas” da parte dei Paesi Aes, in seguito al loro ritiro dall’organizzazione regionale.
I ministri degli Esteri di Burkina Faso, Mali e Niger, in questo senso, hanno deciso di avviare “un dialogo congiunto con l’Ecowas, nello spirito di tutela degli interessi delle popolazioni” e proprio Diop di occuperà di concordare i dettagli del primo incontro tecnico con l’Ecowas, che si terrà nel prossimo futuro. Si tratta di una novità importante nei rapporti tra l’Aes e Ecowas: negli ultimi due anni l’organizzazione regionale ha più volte minacciato (e anche attuato) sanzioni ai Paesi Aes, nel maldestro e inutile tentativo di dissuaderli dal distaccarsi dall’organizzazione.