L’Alto Commissariato Onu per i rifugiati condanna la Tanzania

di Raffaele Masto

Le autorità della Tanzania hanno vietato le attività commerciali all’interno del campo profughi di Nduta, nella regione nord-occidentale del Paese, che ospita oltre 73mila rifugiati del Burundi. Il divieto, secondo i rifugiati, fa parte degli sforzi per costringerli a lasciare il campo. La Tanzania ha abbandonato il suo piano di rimpatrio forzato dei rifugiati tre settimane fa, dopo che l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha sollevato delle preoccupazioni. La scorsa settimana l’Unhcr ha condannato con una dichiarazione il governo della Tanzania per aver costretto i rifugiati a partire contro la loro volontà.

Il Paese africano ospita oltre 200mila rifugiati del Burundi nella provincia di Kigoma. La maggior parte di loro è fuggita nel 2015 a seguito di disordini politici dopo la spinta del presidente del Burundi, Pierre Nkurunziza, per un emendamento costituzionale che consenta tre mandati presidenziali. Nei giorni scorsi sono circolate voci secondo le quali Nkurunziza stesse per essere messo sotto accusa dalla Corte Penale Internazionale.

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