L’architettura è per tutti: a Milano un incontro formativo

di claudia

Domani, Martedì 25 Maggio 2021, dalle 14.30 alle 18.30 si terrà a Milano un incontro per approfondire il tema dell’architettura nella cooperazione internazionale. Al centro del dibattito saranno il valore del ruolo dell’architetto e della qualità del progetto quando si opera in situazioni di emergenza

L’architettura non è solo un privilegio per chi se lo può permettere. Capace di offrire delle risposte a bisogni primari dell’uomo, è un diritto di cui tutti dovrebbero usufruire. La necessità di un progetto che rispetti determinati standard qualitativi diventa ancor più urgente in quei luoghi dove le risorse sono scarse e uno spazio costruito secondo un criterio di bellezza, qualità e ricerca possono davvero fare la differenza. In città rase al suolo dalle guerre o provate da disastri ambientali, nei campi di accoglienza, nelle megalopoli africane e nel mondo, garantire la giusta attenzione a un progetto architettonico equivale a tutelare le persone e l’ambiente.

Il diritto ad avere un luogo sicuro dove abitare, curarsi o imparare è connesso ad altri diritti fondamentali, che per svolgersi hanno bisogno del primo: parliamo di salute, sicurezza, istruzione. Sta aumentando tra i professionisti del settore la consapevolezza del valore che questa professione acquisisce nell’ambito delle situazioni di emergenza. Simile ad una missione, per l’importante apporto sociale, tecnologico, estetico ed etico che un progetto costruttivo riesce ad assumere, nella cooperazione l’architettura è più che mai un servizio per la comunità.

Sarà questo il focus dell’incontro che si terrà a Milano il 25 Maggio 2021, dalle 14.30 alle 18.30. Uno spazio formativo per approfondire il tema dell’architettura nella cooperazione internazionale, alla luce delle linee guida introdotte nel 2020 con la Convenzione tra il Consiglio nazionale degli Architetti (Cnappc) e l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Le due parti hanno firmato un accordo per impegnarsi a garantire il diritto a un’architettura uguale per tutti, anche dove il progetto ha più difficoltà a realizzarsi, per condizioni di svantaggio ed emergenza. Durante l’incontro, organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti della Provincia di Milano, saranno condivisi esperienze e progetti utili per i professionisti del settore che hanno intenzione o già lavorano nel contesto della cooperazione internazionale.

La Convenzione tutela l’architetto come professionista, difendendo il valore del suo operato, necessario nella fase progettuale per garantire una qualità esecutiva nella costruzione, e il ruolo dei professionisti tecnici impegnati in luoghi dell’emergenze. Nella cooperazione l’architetto assume un valore sociale che in Italia non è ancora stato riconosciuto pienamente, come sottolinea il Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, Paolo Mazzoleni. «In questo, come in altri aspetti, il nostro Paese è purtroppo in ritardo. Altrove, dalla cooperazione è nata ricerca, innovazione tecnologica e molta ottima professione. Oggi torniamo a ribadire che l’architetto che lavora nei progetti di emergenza e cooperazione non è un semplice volontario o un amatore, è professionista che mette a disposizione competenze di altissimo livello, anche se è evidente che chi sceglie di lavorare in quei contesti, lo fa con un surplus di impegno, di cuore e di generosità, e questo porta spesso a progetti di grande qualità».

In questo momento storico in cui si è vissuto sulla propria pelle l’urgenza di rimanere il più possibile nelle proprie abitazioni, sono emerse differenze economico-sociali prima meno evidenti, a partire da chi una casa non ce l’ha. La casa, per più di ottanta milioni di persone, che vivono in uno stato di perenne emergenza, è ancora un lusso. Ed è proprio in questi luoghi che “il costruire, in senso lato, rappresenta concretamente un atto di responsabilità», spiega Walter Baricchi, già consigliere del Consiglio Nazionale degli Architetti che ha promosso la Convenzione.

Un tema più che mai attuale, che ha ricevuto l’attenzione dei media in seguito alla costruzione di un ospedale Emergency in Uganda (nella foto di copertina), per il cui progetto è intervenuto l’architetto Renzo Piano con il suo Studio RPBW, Studio TAMassociati e la Building Division di EMERGENCY. Il nuovo centro di chirurgia pediatrica ha iniziato le sue attività a fine Aprile. La struttura vuole diventare un centro di riferimento per i pazienti in Uganda e in tutta l’Africa.

«La Convenzione è un risultato importante, a cui hanno lavorato tanti professionisti, anche milanesi, attivi da anni nella cooperazione internazionale, che si inserisce nel solco degli obiettivi dell’Agenzia 2030 delle Nazioni Unite, a cui l’architettura può concorrere vista l’interdisciplinarietà e la pluralità di competenze tecniche e culturali che esprime. Elementi indispensabili per fronteggiare le sfide complesse quali catastrofi, conflitti, impatti del cambiamento climatico, in cui la cooperazione si trova ad agire» spiega Alessio Battistella di Arcò

Nel rispetto delle norme anti-contagio tutto l’incontro si terrà in diretta webinar. Per consultare il programma, clicca qui. Per richiedere il link e info: architettimilano@ppan.it.

(Claudia Volonterio)

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