a cura di Claudia Volonterio
Tra gli artisti africani emergenti più promettenti spicca Isaac Zavale, 37 anni, originario del Mozambico. I suoi quadri accendono una luce sulla brulicante moltitudine dei cittadini di Johannesburg, città in cui l’artista ha vissuto per anni. Al centro delle sue opere c’è la semplicità e la realtà della vita comune che diventa straordinaria per il significato politico che racchiude.
I suoi quadri ritraggono autisti, commercianti, persone che i muovono alla ricerca di un lavoro. C’è chi vende frutta e verdura, il proprietario di un autolavaggio, il parrucchiere o il venditore di sigarette in un chiosco mobile per strada. L’artista ha dapprima sperimentato la passione per la fotografia che è diventata poi un mezzo per comporre le sue opere. Zavale scatta infatti momenti di vita, persone che passeggiano e vivono per le strade della città, per poi disegnarle e dipingerle con l’acrilico. Una città, quella di Johannesburg, in cui Isaac Zavale ha vissuto per molto tempo. “Queste strade mi hanno formato e portano con sé la storia del Sudafrica.”
Un importante tema che emerge dai suoi quadri sono le sfide che la popolazione nera di Johannesburg deve ancora affrontare dopo l’apartheid. Una di questa è la disoccupazione, che colpisce molto di più questa parte della popolazione. I dipinti di Zavale sono ritratti di resilienza. “È del tutto normale che la maggior parte dei neri sia colpita dalle sfide della disoccupazione”, spiega l’artista in un ritratto pubblicato da wetransfer.com. “Non possono entrare nel sistema. Non sono formati o istruiti. Non possono ottenere certificati commerciali formali o documenti di approvazione, e questo porta alla criminalità, poiché hanno bisogno di mezzi per sopravvivere”.
Al centro dei suoi dipinti ci sono le persone che popolano la città di Johannesburg con le sue storie e contraddizioni, ma l’artista lavora per dare immagine a questioni ancora più estese.
Sebbene i suoi dipinti siano specifici di Johannesburg, l’artista pensa al suo lavoro come a una registrazione visiva del crocevia in cui si trova ora l’intero continente. “Sto cercando di dimostrare che siamo stati influenzati da modi di pensiero eurocentrici: il nostro modo di vestire, le nostre convinzioni, ciò che percepiamo come successo”, spiega. “Sento che la nostra cultura sta svanendo, si sta estinguendo. Ma abbiamo ancora i nostri modi afrocentrici, e questo rappresenta una sfida per la nostra gente, in termini di come adattarsi”.
Oltre alla perdita di una propria identità messa in crisi dalla globalizzazione, l’artista nei suoi dipinti vuole chiamare l’attenzione sul tema della xenofobia. Fondamentale, spiega l’artista, il fatto che nel suo lavoro siano incluse persone di varie nazionalità e colore della pelle. “C’è bellezza nella differenza” aggiunge Zaval, sottolineando l’importanza di conoscere altre culture, anche per imparare a non guardare le cose da un solo lato.