Oggi è un anniversario che riguarda l’Italia e l’Africa. Il 1° marzo del 1896 l’esercito dell’imperatore etiopico Menelik (nella foto) sbaragliava i soldati italiani nella battaglia di Adua. Intorno alle cinque di mattina l’esercito italiano lascia le sue fortificazioni nella regione del Tigray, nel nord del paese. Guidata dal generale Oreste Baratieri e composta da ventimila uomini l’armata italiana spera di attaccare di sorpresa l’esercito etiopico e sbaragliarlo in breve tempo. Non andò così, come sappiamo.
Gli italiano persero con migliaia di morti e prigionieri. Persero nonostante gli uomini di Menelik fossero armati con armi tradizionali: scudi semplici fatti di pelli di animali e lance. L’Italia come tutte le potenze coloniali non ricorda volentieri questo episodio che sui libri di storia, a volte, non viene nemmeno riportato.
Lo faccio in questo blog perchè nonostante episodi di questo genere non riguardino solo gli italiani passa spesso la convinzione che il colonialismo in Africa non trovò l’opposizione degli africani che, praticamente, lo accettarono senza combattere. Questo episodio, ma anche la storia degli herero in Namibia, o quella degli zulu in Sudafrica e tanti altri ancora dicono il contrario.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)