a cura della redazione
A Kigali sono state nominate 12 “campionesse della salute”. Il 19 Luglio ‘Women in Global Health’ ha annunciato le vincitrici del prestigioso premio “Eroine della Salute”, riconoscimento che quest’anno si è concentrato esclusivamente su straordinarie professioniste del settore sanitario provenienti dall’Africa. Un’occasione per celebrare il coraggio e l’impegno di queste donne, tra cui spicca la candidata di Amref per il suo lavoro eccezionale in Senegal.
“Abbiamo scelto di essere ostetriche, operatori sanitari, professionisti della salute, quindi è nostro dovere rimanere qui per aiutare la comunità a migliorare la propria salute”, afferma una delle vincitrici del premio “Eroine della Salute”, Joséphine Djiboune, ostetrica candidata di Amref.
La sesta edizione del Premio “Eroine della Salute” si è svolta nel contesto della rinomata Conferenza “Women Deliver” tenutasi dal 17 al 20 Luglio a Kigali, in Ruanda, dove si è posto l’accento sull’autodeterminazione del corpo delle donne e sui diritti fondamentali di tutte le donne e le ragazze.
L’iniziativa si propone di riconoscere il ruolo fondamentale che le donne rivestono nel campo della salute, un ruolo spesso ignorato o poco riconosciuto. Rappresentando quasi il 70% della forza lavoro nel settore sanitario, queste donne sono la spina dorsale dei sistemi sanitari ma affrontano ancora disuguaglianze sociali e retributive.
Quest’anno, il Premio si è focalizzato sul contributo straordinario delle professioniste africane nel promuovere la salute sessuale e riproduttiva, un elemento essenziale per garantire l’autonomia delle donne riguardo al proprio corpo e per perseguire l’obiettivo della Copertura Sanitaria Universale.
Tra loro, spicca la figura straordinaria di Joséphine Djiboune, ostetrica e candidata di Amref, che ha dimostrato un impegno senza pari nel migliorare le condizioni di salute delle comunità rurali nel distretto di Médina, in Senegal.
In questa remota regione rurale, Joséphine Djiboune aveva un obiettivo chiaro: fare la differenza per le donne del villaggio, nonostante le numerose sfide causate dalla scarsità dei servizi e dalle carenze delle infrastrutture sanitarie.
Madre di tre figli e con il marito che vive a ore di distanza a Dakar, Djiboune ha tratto ispirazione dalle sue esperienze d’infanzia. “Amo davvero i bambini e i neonati” afferma “Portavo i pasti a mia sorella, ostetrica anche lei, al centro sanitario locale. Assistere alla gioia di far nascere i bambini e aiutare le donne in difficoltà ha fatto crescere in me la passione per questa professione.”
Nel suo distretto, gestisce il centro sanitario, forma le ostetriche, si impegna con la comunità e supervisiona il personale di gestione per rafforzare ulteriormente l’accesso, la qualità delle cure e i diritti riproduttivi delle donne.
“I medici devono affrontare sfide significative a Médina” racconta Djiboune “Non ci sono abbastanza servizi sanitari per una popolazione di quasi 200.000 persone. Molti devono affrontare lunghi viaggi a piedi o in moto, spesso di 15 chilometri, solo per raggiungere il centro sanitario più vicino”.
“Oltre ad essere un’area difficile da raggiungere” prosegue Djiboune “con una popolazione estremamente povera e diffusamente analfabeta che spesso si ritrova con pesanti debiti a causa delle spese sanitarie”.
Per affrontare questi ostacoli, Djiboune ha guidato la creazione di nuove strutture sanitarie a livello distrettuale. Grazie alla presenza di ostetriche e infermiere in questi posti, Djiboune prevede un futuro più sicuro per i neonati e le loro mamme. Sottolinea inoltre l’importanza dei trasporti all’interno del distretto, come le motociclette, che svolgono un ruolo fondamentale nel garantire una pronta assistenza medica ai neonati in difficoltà.
Per sensibilizzare la comunità, l’ostetrica promuove l’utilizzo delle trasmissioni radiofoniche pubbliche come piattaforma per avvicinare la popolazione ai servizi sanitari.
Nonostante le condizioni difficili, Djiboune è determinata a ridurre i tassi di mortalità materna e neonatale. “Sono convinta che ce la faremo e che il sistema sanitario raggiungerà il suo pieno potenziale” afferma fiduciosa.
Come ostetrica e professionista sanitaria, Djiboune riconosce la responsabilità sociale che deriva dalla sua professione. Crede che tutti, indipendentemente dal loro background, abbiano diritto alla salute.
Ora più che mai ci troviamo in una fase critica per la parità di genere e, aumentando la visibilità e i risultati delle donne lavoratrici, iniziative come questa sono passi fondamentali verso l’uguaglianza nella leadership, condizioni di lavoro sicure e dignitose e retribuzioni eque.
Le 12 eroine africane per la salute, insieme a tutte le donne che lavorano instancabilmente nel settore sanitario, meritano di essere celebrate e sostenute nel loro prezioso lavoro per garantire un futuro più sano e prospero per tutti. La loro determinazione e dedizione ci ispirano e ci spingono verso un mondo in cui l’autonomia del corpo e i diritti sessuali e riproduttivi sono garantiti per tutte le donne, ovunque esse si trovino.