Studentesse nigeriane in una scuola nello Stato di Kaduna, dove è tornato l’incubo dei rapimenti di massa. Dall’inizio dell’anno si è registrata una recrudescenza dei sequestri a scopo di riscatto, condotti da cellule jihadiste e da bande criminali. Almeno 4.500 giovani sono stati rapiti, e centinaia mancano ancora all’appello. – Foto di Luis Tato/ Afp
Tra il 2011 e il 2020 sono stati pagati riscatti per un totale di 18 milioni di dollari. Dal 2022 è in vigore una legge che proibisce il pagamento di riscatti, e il presidente Bola Tinubu ha ribadito che il governo non verserà denaro ai rapitori per liberare gli ostaggi. Il deteriorarsi della situazione di sicurezza è confermato dal ritorno degli attacchi suicidi e dei raid armati contro civili negli Stati centro-settentrionali della Nigeria, dove è stato a lungo attivo il gruppo terrorista Boko Haram. Ad accrescere il senso di insicurezza nel Paese è l’aumento dei crimini violenti, alimentato dalla crisi economica e sociale (inflazione al 33%, record di disoccupazione giovanile e crollo della moneta nazionale).