A Ouagadougou, bandiere russe e burkinabè sventolano durante una manifestazione a sostegno della giunta militare, salita al potere con un colpo di stato nell’ottobre 2022. Il leader dei golpisti, il presidente ad interim Ibrahim Traoré, ha
interrotto i rapporti con la Francia, ex potenza coloniale, e nel luglio scorso ha cofondato l’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes) insieme ai governi militari di Mali e Niger. – Foto di Issouf Senogo/ Afp
La nuova confederazione mira a rafforzare la cooperazione politica, economica e militare tra i Paesi membri. In un discorso infuocato, Traoré ha accusato i governi del Benin e della Costa d’Avorio, vicini a Parigi, di tentare di destabilizzare la transizione militare in Burkina Faso e di sostenere le milizie jihadiste: dichiarazioni che hanno ulteriormente inasprito il già teso clima politico in Africa occidentale. Mentre i generali al potere sono visti da molti governi come una minaccia alla democrazia, una parte significativa dell’opinione pubblica li considera liberatori, capaci di por fine alla corruzione e all’oppressione coloniale.