La giornalista della BBC Laeïla Adjovi ha vinto il premio Leopold-Sédar-Senghor alla tredicesima edizione della Biennale d’arte contemporanea di Dakar “Dak’Art” grazie alla sua serie di foto sul tema dell’evasione.
Il suo lavoro vuole porsi come risposta al modo con il quale Africa viene descritta dai media. Nella sua serie di foto viene raccontata la storia di un personaggio d’invenzione chiamato Malaïka Dotou Sankofa. Una donna dal look androgino che indossa uno “squallido abito striminzito” che per la fotografa serve a “mostrare che tutti devono adattarsi ed integrarsi nei costumi della modernità occidentale”. La donna viene rappresentata con delle ali colorate fatte di stoffe abitualmente indossate dalla comunità musulmana senegalese Baye Fall.
“Volevo dar vita a un personaggio che potesse esprimere l’idea della lotta che stiamo affrontando per arrivare a un vero cambiamento delle nostre relazioni con il resto del mondo” ha commentato Adjovi.
Il nome Malaïka Dotou Sankofa deriva da “Malaaka”, che in Wolof significa angelo, mentre il termine “Dotou” significa “forte e determinato” in Fon, una lingua del Benin da dove proviene l’artista. Sankofa significa “ritorna e prendilo” nel linguaggio simbolico ghanese Adinkra e richiama l’importanza di “imparare dal proprio passato”.