Dalla Nigeria arrivano le immagini delle elezioni presidenziali e legislative in corso, cruciali per il futuro del gigante d’Africa.
Il voto si profila come il più incerte da quando il Paese è passato alla democrazia nel 1999.
La nazione più popolosa d’Africa e colosso economico del continente, va alle urne in un clima di insicurezza, inflazione e crisi valutaria che ha fatto crescere le tensione nel Paese.
Il presidente uscente Muhammadu Buhari a maggio conclude il proprio secondo mandato non rinnovabile e gli oltre 93 milioni di elettori sono chiamati a scegliere fra 18 candidati alla presidenza anche se la vera gara – ricorda l’agenzia Ansa – è, per la prima volta, a tre.
Spiccano i veterani Bola Tinubu, del partito di governo All Progressive Congress (Apc) e Atiku Abubakar del Partito Democratico Popolare (Pdp) la principale forza di opposizione.
Il tradizionale dualismo politico nigeriano è stato però rotto da Peter Obi, del Partito Laburista, che è in testa in alcuni sondaggi facendo leva sul favore dei giovani (l’età media in Nigeria è 18 anni).
I risultati sono attesi solo da domani in poi (quelli ufficiali entro cinque giorni). Il candidato con il maggior numero di voti sarà dichiarato vincitore solo se avrà raccolto almeno un quarto dei voti in due terzi dei 36 stati della Nigeria e nella capitale.
In caso contrario – riferisce l’Ansa – ci sarà un ballottaggio tra i due primi classificati entro 21 giorni. Gli elettori scelgono oggi anche nuovi senatori e deputati per la Camera dei Rappresentanti mentre elezioni per i governatorati sono fissate per l’11 marzo.
La mancanza di sondaggi attendibili rende difficile prevedere il vincitore e ci si aspetta una corsa serrata, anche se il partito di governo dell’ex governatore di Lagos Tinubu, può contare sull’apparato l’apparato statale per raccogliere sostegno elettorale.