Le leonesse dell’Atlas ispirano le future calciatrici marocchine

di claudia
marocco squadra femminile

di Claudia Volonterio

Domani, 20 luglio, inizia la Coppa del Mondo Femminile FIFA 2023, che si terrà fino al 20 di Agosto in Australia e Nuova Zelanda. Per l’Africa quest’anno ci saranno le squadre del Sudafrica, Nigeria, Marocco e Zambia. È la prima volta che la nazionale femminile del Marocco e quella dello Zambia si qualificano per la competizione.

Ci si aspettano grandi cose dalle calciatrici africane quest’anno, come scrive a questo proposito The Conversation, arrivando anche ad auspicare che una squadra del continente possa qualificarsi agli ottavi. Partendo dallo Zambia, i riflettori sono puntati in particolare sull’attaccante Barbra Banda che è diventata la prima donna a segnare triplette consecutive alle Olimpiadi. Banda porta anche l’onere e l’onore di essere la prima calciatrice professionista dello Zambia.

Ma è il caso del Marocco ad essere particolarmente interessante, alla luce di una politica adottata negli ultimi anni dal re Mohamed IV che ha puntato a investire di più a favore del calcio, sia maschile che femminile nel Paese. “L’investimento che la federazione ha fatto negli ultimi due anni, soprattutto nel calcio femminile, è stato incredibile. I risultati si vedono chiaramente” ha commentato alla Bbc la calciatrice Yasmin Mrabet.

È la prima volta che la nazionale femminile del Marocco si qualifica per i Mondiali, riporta Afp. La squadra è inoltre la prima del mondo arabo a giocare sul palcoscenico della Coppa del Mondo. La qualificazione è già una grande vittoria a livello sociale, non solo calcistico. La squadra di calcio femminile del Marocco, l’Atlas Lionesses, non giocherà solo per i risultati, ma per ispirare la prossima generazione di calciatrici. Offre alle bambine e alle giovani donne una visione nuova, mostrando che questo sport non è solo una questione maschile ed è possibile aprire una breccia.

Per cominciare a sgretolare una visione tradizionale che vuole le donne confinate a casa nel solo ruolo di madri e mogli, lo sport può essere un ottimo punto di partenza. Le barriere, però, esistono ancora. Non tutti in Marocco sono dell’idea che questo sport sia valido sia per uomini che per donne. L’idea è di difficile accettazione in diversi contesti del Paese poiché lontano dal diffuso “la donna deve restare a casa”.

Qualcosa si sta muovendo. “Il nostro obiettivo è sviluppare il calcio femminile e diffonderne la pratica in tutte le regioni del regno”, ha dichiarato alla Bbc il presidente della FRMF Fouzi Lekjaa, sottolineando l’intenzione di aumentare il numero di donne marocchine che giocano a calcio a 90.000 entro il 2024, oltre a formazione di 10.000 dirigenti donne per aiutare a gestire i vari nuovi club e competizioni.

La prima partita della squadra marocchina è prevista per il 24 luglio contro la Germania.

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