Saranno i prossimi anni a dirci se questa sarà davvero l’invenzione che ha rivoluzionato la vita degli africani. Certo l’innovazione ha grandi potenzialità e, soprattutto, arriva direttamente dall’ingegno e dalla creatività africana. Stiamo parlando di un filtro per l’acqua che assorbe qualsiasi particella potenzialmente dannosa per l’organismo umano: dal rame al fluoro, dai batteri ai virus, ai pesticidi. Un filtro che ha fatto vincere al suo inventore, l’ingegnere chimico tanzaniano Askwar Hilonga, il prestigioso premio per l’innovazione dell’Accademia reale di ingegneria del Regno Unito.
Il nuovo sistema utilizza le nanotecnologie e la sabbia per filtrare l’acqua potabile. Secondo il suo ideatore potrebbe aiutare il 70% delle famiglie che in Tanzania non dispongono di acqua potabile. «Ho fatto passare l’acqua attraverso la sabbia per intrappolare detriti e batteri – ha spiegato Hilonga ai microfoni della Bbc -, ma la sabbia non trattiene contaminanti come fluoro e altri metalli pesanti così li ho filtrati con nanomateriali». Hilonga avrebbe potuto utilizzare alcune resine grazie alle quali avrebbe potuto rimuovere fino al 97% dei microrganismi, ma ha preferito rivolgersi alle nanotecnologie che gli garantiscono l’eliminazione del 99,999% di organismi micro, batteri e virus.
L’apparecchio costa 130 dollari, ma l’inventore ha annunciato che utilizzerà il denaro del premio per acquistare materiali all’ingrosso a prezzi più bassi che gli permetteranno di ridurre ulteriormente i costi del filtro. «Per le persone che non possono permettersi i filtri – ha aggiunto -, abbiamo creato centraline alle quali la gente può venire e acquistare acqua pulita a un prezzo molto conveniente e molto basso».
La famiglia di Askwar Hilonga soffriva spesso di malattie legate all’acqua. Così, quando dopo la laurea ha seguito un dottorato di ricerca nel campo delle nanotecnologie in Corea del Sud, Hilonga ha iniziato a guardare proprio ai nanomateriali per la purificazione dell’acqua.