L’atteso calcio d’inizio della Coppa d’Africa delle nazioni (Can/Afcon) si terrà oggi alle 17 (stessa ora che in Italia) nel tanto maestoso quanto controverso complesso sportivo di Olembé, una dozzina di km a nord dal centro di Yaoundé, la capitale de Camerun. Sul prato ancora vergine dello stadio entrano in scena la nazionale di calcio del Paese ospitante, i Leoni indomabili del Camerun, contro gli Stalloni del Burkina Faso. A seguire, alle ore 20, i Walya – stambecchi – d’Etiopia giocheranno contro gli Squali blu di Capo Verde.
di Céline Camoin
Ieri abbiamo presentato in un articolo i soprannomi delle 24 squadre qualificate. Oggi, facciamo spazio a giovani illustratori camerunesi che con la loro penna hanno dato corpo, colori e carattere a queste nazionali africane pronte a combattere come gladiatori nell’arena. Basandosi sui soprannomi delle squadre e sulle loro specificità, Toko 1er Jean Maldini (Alone Legend, il nome d’artista) e Judith Ebogo – i due disegnatori hanno dato vita a personaggi da leggenda fantasy, degni di un fumetto o di un videogioco, come qualcuno suggerisce già tra i commentatori su Facebook.
Legend Arts è il nome della startup fondata da Maldini – sui social, Maldy Lone – oggi 24enne, nel 2018 a Douala, capitale economica del Camerun. “Quello che vedete oggi con questi personaggi sulla Can è solo l’inizio di un progetto che continuerà dopo la competizione”, ha spiegato ad Africa il creatore e responsabile di Legend Arts, gruppo di disegnatori impegnati nella promozione del fumetto, soprattutto africano, e del concept art. In questi tre anni di esistenza già trascorsi, Legend Arts ha già prodotto fumetti e disegni commissionati per contenuti editoriali o pubblicitari, sull’onda di una filiera che sta sperimentando uno sviluppo molto interessante, anche sul continente africano.
La bravura e la creatività di Maldy e dei suoi collaboratori sono oro da valorizzare in questa edizione della Can, che finora ha fatto più discutere per le difficoltà organizzative, esasperate dal covid, e sospetti di gestione approssimativa se non opaca.
Soltanto ieri, la nazionale burkinabè, attesa oggi in campo, ha protestato dopo che quattro o cinque giocatori sono stati testati positivi da un team medico mandato nel loro albergo. Questo team però, accusano gli stalloni, non era inviato dalla Confederazione africana di calcio (Caf). Intanto, è polemica sul tipo di test utilizzati e la squadra del Burkina Faso, nervosismo alle stelle, ha chiesto una verifica.
Nei giorni precedenti, c’era il problema dei biglietti introvabili per i semplici tifosi recatisi negli appositi uffici installati negli spazi comunali, mentre il sistema di biglietteria online non funzionava. Secondo alcune voci molti di dei biglietti per questa partita di apertura sarebbero stati riservati in anticipo per un pubblico prescelto di privilegiati, o per tenere alto il consenso elettorale tra un certo bacino di popolazione.
Nei giorni precedenti ancora, erano state le molto discutibili decorazioni negli aeroporti nazionali ad essere derise dall’opinione pubblica nazionale.
Questo, senza contare l’opacità che circonda il colossale cantiere dello stadio di Olembé, dieci anni di progetto e centinaia di milioni di euro inghiottiti per un’infrastruttura completata in extremis pochi giorni fa. Altro cantiere incomprensibilmente incompiuto, quello di un’alternativa al tratto di strada che collega l’uscita di Douala allo stadio Japoma, una strada molto trafficata poiché funge da immissione a un’arteria importante. Gli spettatori delle partite del girone E dovranno partire molto in anticipo se non vogliono rischiare di arrivare in ritardo a causa del traffico.
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