di Simona Salvi
L’Egitto punta a diventare un hub energetico regionale, fornendo gas naturale ed energia elettrica ai Paesi vicini e potenziando gli investimenti nella produzione di idrogeno verde. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Sameh Shoukry, nel corso di una cena di lavoro ospitata a New York dal presidente francese, Emmanuel Macron, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Come ricorda il sito Al Ahram, l’Egitto sta sfruttando la sua posizione alle porte dell’Europa per diventare un importante fornitore di gas naturale liquefatto (Gnl) al continente e mira a sostenere le iniziative messe in atto da Bruxelles per rispondere alla crisi energetica causata dall’arresto delle importazioni di gas russo. Inoltre il Cairo ha raggiunto un surplus di elettricità di oltre il 25% per cui sta ora implementando progetti di collegamento elettrico con i Paesi africani ed europei. Shoukry ha citato un progetto in corso con Cipro e Grecia per collegare le reti elettriche, così come un’iniziativa avviata con la Grecia per costruire un cavo di trasmissione delle comunicazioni sottomarine che colleghi il Nord Africa all’Europa, e ha ricordato che l’Egitto ha già collegato la propria rete elettrica con il Sudan, la Libia e la Giordania, puntando ora a creare collegamenti con altri Paesi arabi e africani.
L’Egitto ha anche raggiunto l’autosufficienza per quanto riguarda il gas naturale ed è diventato uno dei principali esportatori di questa fonte di energia, grazie alla scoperta del gigantesco giacimento di Zohr nel Mediterraneo. Questo ha consentito a Il Cairo di intensificare il coordinamento con i Paesi del Medio Oriente nel campo della produzione, liquefazione ed esportazione di gas naturale.
Ora l’Egitto sta cercando di aumentare gli investimenti in fonti di energia rinnovabile e pulita per soddisfare le esigenze locali ed esportare energia pulita ai Paesi vicini. Per questo, ha proseguito Shoukry, il governo ha deciso di puntare a diventare un hub globale e regionale per la produzione, lo stoccaggio e l’esportazione di idrogeno verde. E a questo scopo ha firmato, lo scorso agosto, sette memorandum d’intesa con aziende locali e internazionali per creare complessi industriali per la produzione di idrogeno verde nella zona industriale di Ain Sokhna all’interno della zona economica del Canale di Suez.
“Le condizioni attuali richiedono che le istituzioni finanziarie internazionali, le banche di sviluppo regionale e i partner di sviluppo svolgano un ruolo chiave nell’aiutare i Paesi sotto stress economico e sociale, fornendo finanziamenti e alleggerendo il debito”, ha rimarcato il ministro durante la cena.