I soldati eritrei potrebbero andare a combattere a fianco dei sauditi nello Yemen. L’Eritrea potrebbe essere la seconda nazione africana, insieme al Senegal, a contribuire con proprie truppe all’alleanza guidata da sauditi contro i ribelli houthi.
Al momento non c’è nulla di certo. La scorsa settimana, però, il presidente dell’Eritrea, Isayas Afwerki, ha visitato Riyadh e ha incontrato re Salman e altri dignitari sauditi. Secondo indiscrezioni, Asmara avrebbe promesso il proprio sostegno alla coalizione o, comunque, una stretta collaborazione in campo strategico.
Già ora, i porti eritrei danno supporto logistico alla coalizione anti houti. In futuro, dalle coste eritree potrebbero poi partire operazioni anfibie per penetrare a fondo nel territorio yemenita.
Dietro questi colloqui, oltre all’aspetto militare, si intessono fitte trame diplomatiche. L’Arabia Saudita, da tempo, sta cucendo relazioni con i Paesi della costa orientale dell’Africa. Ha ottimi rapporti con Gibuti, Etiopia e Somalia. L’alleanza con l’Eritrea rafforzerebbe la presenza e l’influenza saudita sulla costa occidentale del Mar Rosso.
Ciò per Riyadh, è strategico anche al di là delle necessità belliche nello Yemen. «Le controversie di Afwerki hanno continuato a essere una fonte di angosce per l’Arabia Saudita, che è separata dall’Eritrea da una piccola striscia di mare – ha detto un diplomatico arabo al sito “The News Arab” -. L’Arabia Saudita si è molto preoccupata quando i rapporti eritreo-israeliani sono diventati più stretti e sono state costruite basi israeliane nelle isole Dahlak e in altre isole dell’Eritrea appena fuori la costa saudita».
Gli osservatori ritengono che la visita di Afwerki a Riyad ha una grande importanza anche per Asmara. L’Eritrea sta cercando di riavvicinarsi agli Stati Uniti, ma con essi non ha un rapporto diretto. L’amicizia con l’Arabia Saudita potrebbe portare a nuove e più cordiali relazioni tra Asmara e Washington (tradizionalmente alleata di Addis Abeba). Più in generale, la visita di Afewerki in Arabia sarebbe anche un tentativo dell’Eritrea di rompere l’isolamento diplomatico che la ex colonia italiana vive da alcuni anni.
L’invio di militari in Yemen sarebbe quindi una tassello di un puzzle diplomatico più grande.