È la vendita di palissandro una delle principali entrate del Mali della giunta militare, sottoposto a sanzioni regionali ed internazionali e rimasto con pochi clienti ancora disposti ad affidarsi alle sue esportazioni: secondo quanto riporta un reportage di Voice of America (Voa) infatti tra maggio 2020 e marzo 2022 la Cina ha importato proprio dal Mali 220.000 alberi, l’equivalente di 148.000 tonnellate, di un tipo di palissandro noto come kosso, nonostante il divieto di raccolta e commercio. Voa cita un rapporto pubblicato mercoledì scorso dall’Agenzia Investigativa Ambientale (Environmental investigation agency, Eia, ong con sede nel Regno Unito).
Questo legno è usato dall’industria cinese per realizzare mobili in vecchio stile, considerati pregiati e molto costosi. È così popolare in Cina, dove è noto come “hongmu ” o “sequoia” , che il Paese asiatico rappresenta circa il 90% delle esportazioni globali di questo legno: dal 2017 al 2012, la Cina ha importato mezzo milione di tonnellate di kosso dal Mali, per un valore di circa 220 milioni di dollari.
Il Mali aveva dichiarato il divieto di raccolta del palissandro nel 2020 ma dopo il colpo di stato di quell’estate questo divieto è stato revocato e da allora è in vigore un generico “divieto di esportazione di legname” che di fatto permette la continuazione delle esportazioni verso la Cina. Gli esperti della Eia stimano che più di 5.500 container pieni di kosso siano stati esportati in Cina da maggio 2020 a marzo 2022.
La maggior parte del disboscamento avviene in aree protette come le riserve forestali, in violazione del codice forestale del Mali. Secondo la denuncia dell’Eia, il commercio illegale di kosso in Mali avviene sotto il monopolio della società Générale industrie du bois Sarl, società guidata da un imprenditore maliano, ed è possibile grazie alla “corruzione profonda” delle istituzioni maliane.
I camion trasportano il legno da Bamako, la capitale del Mali, al porto di Dakar, in Senegal, da dove vengono infine spediti in Cina. Inoltre, l’Eia afferma che il traffico di palissandro viene utilizzato anche per contrabbandare altre merci: all’interno delle spedizioni di legname è stato trovato avorio trafugato in maniera illegale, parte del quale proviene dal massacro degli elefanti del deserto di Gourma, una specie quasi estinta in Mali. Inoltre diversi gruppi di jihadisti operanti in Mali stanno usando il traffico di legname sia come strumento di propaganda, sostenendo di essere gli unici in grado di fermare lo sfruttamento delle preziose foreste del Paese, che come porta d’ingresso di fatturato, finanziandosi attraverso la vendita illegale di legname.