di Andrea Spinelli Barrile
L’Etiopia è diventata il più grande Paese africano senza sbocco sul mare, dopo la secessione dell’Eritrea nel 1993. Da allora Addis Abeba dipende da Gibuti per oltre l’85% delle sue importazioni ed esportazioni. L’Etiopia aveva già annunciato qualche anno fa un piano per ricostruire la propria marina e nei giorni scorsi Abiy ha elencato i porti in Eritrea, Gibuti e Somaliland come strutture che potrebbero essere ottenute pacificamente.
Le autorità eritree hanno detto di non essere state “coinvolte” nelle conversazioni per l’accesso dell’Etiopia al Mar Rosso, che la questione va discussa e che, in generale, le dichiarazioni di Abiy sul tema “hanno lasciato perplessi” tutti. Lo si apprende da un comunicato del ministero dell’Informazione eritreo, che ha risposto ai commenti del primo ministro etiope Abiy Ahmed, che giorni fa ha detto che l’accesso al Mar Rosso è “una questione di esistenza” per il suo Paese.
“Il Mar Rosso e il fiume Nilo definiscono l’Etiopia; sono le basi per lo sviluppo dell’Etiopia o la sua scomparsa” aveva detto Abiy.
Tuttavia, per l’Eritrea i “discorsi” sull’accesso al mare e le questioni correlate “emerse negli ultimi tempi” erano “eccessivi”. L’Eritrea è stata alleata del governo di Addis Abeba durante la recente brutale guerra nello Stato etiope del Tigray.
La Somalia ha respinto ieri la richiesta dell’Etiopia di avviare negoziati per concederle l’accesso ad un porto sul Mar Rosso. Lo riporta Bloomberg. La scorsa settimana, il primo ministro etiope Abiy Ahmed aveva detto che la mancanza di accesso a un porto per l’Etiopia è una potenziale fonte di futuri conflitti e, per tale ragione, ha detto di voler affrontare la questione al fine di salvaguardare la stabilità regionale.
L’accesso a un porto sul Mar Rosso è una questione cruciale per Addis Abeba: attualmente senza accesso diretto al mare, il Paese deve affrontare sfide in termini di commercio e trasporti.
Nel 1993, l’Etiopia perse l’accesso diretto al mare quando l’Eritrea ottenne l’indipendenza, dopo una guerra lunga e devastante. Questo evento storico ha avuto implicazioni significative per le capacità commerciali e di trasporto dell’Etiopia, che attualmente ha e sfrutta un importante corridoio commerciale ferroviario e stradale da Gibuti.