Più o meno due milioni e mezzo di elettori liberiani sono chiamati oggi alle urne per pronunciarsi, mediante referendum, su otto emendamenti che modificano la Costituzione del 1986. In particolare, gli emendamenti riducono la durata dei mandati del presidente (da sei a cinque anni), dei senatori (da sei a cinque anni) e dei parlamentari ( da nove a sette anni) e rendono possibile la doppia cittadinanza. Gli oppositori del presidente George Weah temono che questa riforma sia una sorta di apripista verso altre modifiche orientate al terzo mandato. La consultazione referendaria è accompagnata anche dalle elezioni senatoriali di medio termine. La scadenza funge da doppia prova per il presidente 54enne, quasi tre anni dopo aver sollevato immense speranze salendo al potere in un paese ancora segnato dalla guerra civile del 1989-2003 e dall’epidemia di Ebola che ha raggiunto l’Africa occidentale nel 2014-2016.
Liberia alle urne, un test per Weah
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