Un ex-diplomatico liberiano e un comandante della Polizia dell’area di Paynesville sono protagonisti di un caso giudiziario che li vede coinvolti in attività di disboscamento illegale. Lo riporta Frontpage Africa.
Isaac Richmond Anderson appena tornato in Liberia dall’ultima missione, nelle vesti di Primo segretario presso il Consolato liberiano in Corea del Sud, ha deciso di avviare un’attività di disboscamento. Si è recato a Weimu, un villaggio nel distretto di Bopolu nella contea di Gbarpolu, e dopo aver avviato le operazioni di taglio degli alberi, l’intenzione era esportarli verso l’Asia, si è accordato con i comandante della polizia Dawoda Sesay per organizzare il trasporto.
Tuttavia i tre camion portacontainer noleggiati da Sesay per il trasferimento dei tronchi sono stati bloccati dai locali ranger dell’Autorità di sviluppo forestale della Liberia: due camion sono stati fermati al checkpoint di Klay, sull’autostrada Bomi, e un terzo a Sawmill, sull’autostrada Tubmanburg-Bopolu. I ranger hanno scoperto che Anderson e Sesay non hanno ottenuto l’approvazione dall’Autorità preposta (la Food and drug administration of Liberia, Fda) per il trasporto dei tronchi e stavano quindi conducendo un’attività illegale di disboscamento in un’area protetta, uno dei reati più gravi del codice forestale della Liberia.
Il sequestro è avvenuto un paio di settimane fa ma solo ieri i media liberiani hanno diffuso la notizia. “Non ho mai fatto la registrazione prima, non conosco le diverse specie di tronchi. Non ne ho idea, era la mia prima volta” ha detto Anderson in un’intervista telefonica con Frontpage Africa, affermando di partner commerciali coreani interessati ad esportare legname pregiato e disposti a pagare in anticipo la spedizione.
Gli arrestati, se condannati, rischiano una multa di 25.000 dollari, una pena detentiva di 12 mesi e la confisca dei veicoli, tutte sanzioni previste dalle leggi e dai regolamenti forestali. Il legname sarà invece venduto all’asta.