Dal presidente più giovane della sua storia e quello più anziano della sua storia: ieri Joseph Boakai, 79 anni, neo-eletto presidente della Liberia a dicembre, si è insediato a Monrovia, dando ufficialmente il via alla sua presidenza.
La cerimonia, come annunciato da Boakai poco dopo essere stato eletto, sarà “semplice” e invece del grande stadio di Monrovia, dove Weah organizzò la sua cerimonia di insediamento sei anni fa, Boakai ha scelto Capitol hill, la sede del governo, dove potrà “incontrare i liberiani” in una cerimonia decisamente più ufficiale di quella imbastita dal suo predecessore, non fosse altro appunto per il luogo scelto. “I fondi pubblici” ha detto Boakai a dicembre “saranno meglio utilizzati per affrontare le sfide della Liberia piuttosto che per sontuosi festeggiamenti”. Boakai dice di voler fare della lotta alla corruzione una delle sue priorità ma la stessa cosa la promise Weah, con scarsi risultati vista la mancata rielezione.
Alla cerimonia di Capitol hill di oggi parteciperanno diversi capi di Stato e di governo africani, come i presidenti di Ghana, Sierra Leone e Nigeria.
Un altro dossier delicatissimo che Boakai dovrà affrontare è quello relativo alla creazione di un tribunale per processare i criminali di guerra delle due lunghe guerre interne: la Liberia ha vissuto due guerre civili, la prima dal 24 dicembre 1989 al 2 agosto 1997 e la seconda dal 21 aprile 1999 al 18 agosto 2003: i liberiani aspettano un tribunale che processi i responsabili e renda giustizia da vent’anni. Boakai ha promesso di volerlo istituire, anzi ha detto più volte che per lui è “una priorità”, ma i suoi legami con un ex signore della guerra, Prince Johnson, lasciano diversi dubbi sulla reale volontà a istituire questo tribunale. Boakai ha anche promesso di presentare un bilancio della sua azione di governo già dopo i primi 100 giorni, un periodo “decisivo” per gli osservatori, che determinerà la direzione della sua presidenza.