Mercoledì mattina Monrovia, capitale della Liberia, si è svegliata avvolta da una coltre di fumo nero e denso, una colonna imponente che si levava dal Campidoglio, il Parlamento del Paese dell’Africa occidentale. Il conteggio ufficiale delle vittime, secondo i media liberiani, è zero, nel momento in cui si è sviluppato l’incendio nell’edificio non c’era nessuno, e le fiamme hanno distrutto l’intera aula dell’Assemblea legislativa.
Ieri pomeriggio il capo della polizia, Gregory Colman, ha tenuto un punto stampa con i giornalisti nella capitale Monrovia dicendo subito che quattro persone, tra cui il presidente della Camera Jonathan Fonati Koffa e il deputato Frank Saah Foko, sono state interrogate.
Non è un momento facile per la politica liberiana. Martedì, il giorno prima dell’incendio, una manifestazione con toni molto accesi si è svolta proprio davanti al Campidoglio, con i manifestanti in protesta per via di un progetto di legge volto a rimuovere Koffa, che è un’esponente dell’opposizione, dal suo incarico. La Camera dei rappresentanti della Liberia è infatti al centro di una lotta di potere molto aspra, in cui una fazione di parlamentari di maggioranza sostiene di aver rimosso e sostituito il presidente Koffa. Il caso è stato anche portato alla Corte suprema, che tuttavia non ha saputo dipanare la controversia. Alla manifestazione di martedì hanno preso parte diversi deputati, tra cui uno stretto collaboratore dell’ex-presidente George Weah, oggi all’opposizione, e molti dimostranti sono stati arrestati dalla polizia. Proprio Foko, su Facebook, ha caricato un video in cui lui stesso diceva che “se vogliono che bruciamo le camere allora le bruceremo” ed è proprio questo video al centro delle indagini della polizia.
“Il rappresentante Foko ha minacciato di bruciare la Camera congiunta e solo un giorno dopo è stata bruciata. Quindi deve chiarire la sua dichiarazione”, ha detto ai giornalisti il capo della polizia.
La manifestazione di martedì era infine stata dispersa con i gas lacrimogeni. Il governo liberiano ha offerto una ricompensa di 5.000 dollari a chiunque fornisca informazioni per chiarire la responsabilità dell’incendio e il presidente Joseph Boakai ha espresso il suo disappunto per quanto successo, ordinando anche ai servizi segreti di aprire un’indagine. Come ricorda Front Page Africa online, anche la scorsa settimana il Parlamento liberiano era stato interessato da un incendio, attribuito a un guasto elettrico dai vigili del fuoco.