La manifestazione di massa che è avvenuta venerdì a Monrovia per protestare contro la presunta gestione negativa dell’economia da parte del presidente liberiano George Weah, al potere dal gennaio del 2018, ha avuto molto successo fra la popolazione. A far mobilitare migliaia di liberiani ci sono la pessima situazione economica del Paese, colpito dall’inflazione a causa del crollo del valore della valuta nazionale, e la corruzione endemica.
La protesta, cui, stando alle stime avanzate dalle agenzie di stampa avrebbero preso parte circa 10mila persone, è stata indetta dal Consiglio dei patrioti, una coalizione di politici, studenti e gruppi della società civile che chiedono un cambiamento al governo. «Resteremo nelle piazze fino a quando non verranno affrontate le nostre richieste. Non lasceremo le piazze finché non avremo ottenuto risultati», ha dichiarato il leader della protesta e conduttore televisivo Henry Costa, citato dalla stampa locale.
Già mercoledì scorso vi erano state alcune proteste a seguito dell’arresto di Yekeh Kulobah, uno dei leader dell’opposizione liberiana, rilasciato il giorno successivo, accusato di aver ordinato l’uccisione di un uomo.
Fra le ragioni principali del malcontento c’è lo scandalo legato alla scomparsa di 104 milioni di dollari stampati all’estero e inviati nel Paese fra il novembre 2017 e l’agosto 2018. Secondo quanto riportato nei mesi scorsi dai media locali, i container che trasportavano il denaro avrebbero lasciato il porto della capitale Monrovia sotto scorta nel marzo 2018, diretti alla Banca centrale, dove però non sono mai giunti a destinazione.
Il portavoce del governo Eugene Nagbe ha lamentato di non essere stato informato della vicenda, definendola «preoccupante». Sul caso è stata aperta un’inchiesta, ma finora non risulta alcun indagato.
L’ex star del calcio internazionale, Weah, aveva promesso proprio di far risollevare il Paese, piegato da anni di crisi e conflitti civili tra il 1989 e il 2003, e di lottare contro il malaffare e la corruzione diffusa. Pochi giorni prima della protesta di venerdì il capo dello Stato liberiano aveva promesso misure per rivitalizzare l’economia, ma non sono bastate.
«Il problema fondamentale è il prezzo del dollaro Usa», che è raddoppiato rispetto al dollaro liberiano in due anni, secondo quanto detto a France 24 dal professore di economia Samuel Vaye. «Prima, potevo dar da mangiare alla mia famiglia con 500 dollari liberiani al giorno e ora, con 1000 dollari, non ci riesco», ha detto Angeline, una madre di 35 anni.
Le operazioni monetarie azzardate condotte dalla Banca centrale della Liberia (Cbl) sotto le amministrazioni dall’ex presidente Ellen Johnson Sirleaf e poi da Weah hanno solo peggiorato la situazione. In più, ben cinque ex funzionari di questa istituzione, tra cui un figlio della signora Sirleaf, sono stati incriminati a marzo per «sabotaggio economico».