Le condizioni di vita nei centri di detenzione libici è terribile. Proprio mentre in Italia si discute sulla convenzione tra Tripoli e Roma per la gestione dei flussi migranti, più di 200 migranti sono stati costretti a fuggire da un centro gestito dal governo nella capitale libica, per cercare assistenza dopo aver denunciato malori e non aver ricevuto cure mediche.
Due migranti eritrei, Yowhannes Gobezay e Teklebirhan Teklu, hanno riferito alla Bbc di essere stati ospitati nel centro di detenzione per quasi un anno e di aver visto alcuni dei loro amici morire a causa di patologie contratte in cella. «Nelle scorse settimane, a causa della mancanza di acqua pulita, abbiamo bevuto acqua dai servizi igienici – ha dichiarato Yowhannes -. Abbiamo deciso di scappare dal centro. Abbiamo camminato per tre ore portando i malati dal centro di detenzione al centro dell’Unhcr a Tripoli in cerca di aiuto».
L’Unhcr ha confermato l’arrivo dei migranti nella sua struttura a Tripoli e ha affermato che i migranti erano denutriti e in cattive condizioni.