A una settimana dalla Conferenza di Berlino sulla Libia, l’accordo tra le parti per un cessate-il-fuoco è rimasto sulla carta. Nel fine settimana un attacco «con il lancio di razzi dei gruppi armati del signore della Guerra Haftar» avvenuto a Shurfat Al Milah, nei pressi dell’aeroporto Mitiga di Tripoli, ha causato un morto e tre feriti. La notizia è stata data da The Libya Observer e rilanciata in Italia dall’agenza Ansa. La conferma dell’attacco arriva anche dal consigliere stampa del ministero della Sanità di Tripoli. «Un tecnico meccanico di nazionalità marocchina è stato ucciso, mentre un libico e due bambini sono rimasti gravemente feriti a seguito di un raid aereo a Shurfat Al Milah, nei pressi della base aerea di Mitiga”, ha dichiarato Amyn Al Hashimi al portale al-Wasat.
Le speranze di pace sono così state archiviate. Le milizie di Haftar, sostenute sul terreno da mercenari russi e finanziariamente da Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, continuano le loro azioni militari sul campo. L’obiettivo è la conquista di Tripoli e la caduta del governo di Fayez al-Sarraj. Come reagiranno ora le truppe turche (affiancate dai mercenari siriani) che sostengono al-Sarraj? Si limiteranno ai compiti di formazione (come aveva assicurato il presidente turco Tayyp Erdogan) oppure entrernno nel vivo dei combattimenti? E se iniziassero a combattere saranno determinanti per la sorte del conflitto?