Sono “circa 5.000” i migranti detenuti nei centri di detenzione ufficiali in Libia e “rappresentano solo la punta dell’iceberg”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), Antonio Vitorino, nel corso di un briefing con la stampa tenuto a Ginevra.
Vitorino ha denunciato “la violazione dei diritti dei migranti nel Paese”, ricordando che l’agenzia Onu ha “sempre affermato con chiarezza che la detenzione non è una soluzione”. L’Oim, insieme all’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), garantisce aiuti ai migranti presenti in questi centri, “ma temiamo ci siano centri di detenzione non ufficiali di cui le due agenzie non hanno né conoscenza né accesso”.
Vitorino ha quindi invitato l’Unione Europea a dare prova di “chiarezza” e “prevedibilità” riguardo alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, in particolare sulla sicurezza dei punti di sbarco. Riguardo alla nuova legge introdotta dal governo italiano sulle operazioni condotte dalle navi delle ong, il direttore dell’Oim ha riferito di colloqui avuti la scorsa settimana con funzionari italiani “proprio per affrontare la situazione”, ma non ha fornito dettagli sulla discussione