«Stiamo lavorando per i 6 milioni di libici ostaggio di ambizioni personali e di chi si oppone all’unione del Paese, questa lotta che favorisce solamente gli estremisti e costa ai cittadini libici moltissimo, stanno perdendo tempo per ricostruire il Paese». Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry in conferenza stampa dopo un incontro con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Forum Med 2016. «Nei prossimi giorni con gli amici del Qatar, Emirati, Egitto Arabia Saudita – ha continuato – speriamo di riuscire a risolvere le differenze tra Tripoli e quelli che Tobruk fanno resistenza, incluso Haftar. L’interesse dei libici deve avere la priorità.
«Bisogna confermare la strada fatta fin qui, appoggiando il governo riconosciuto in Libia, e dall’altra sappiamo che non è sufficiente – ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in conferenza stampa dopo un incontro il segretario di Stato Usa John Kerry al Forum Med 2016 -. Dobbiamo continuare con relazioni dirette con paesi che hanno più voce in capitolo a trovare una convergenza tra il governo di Tripoli e le altre forze in Libia, incluso Haftar. Abbiamo una base su cui lavorare, continueremo a farlo, ma non sotto i riflettori, lavorando con i Paesi dell’area». Gentiloni ha ricordato i progressi in Libia, che inquest’ultimo anno dall’insediamento del governo Sarraj «non ci sono stati scontri fondamentali nel Paese, se non delle operazioni importanti per liberare Sirte» dall’Isis.
(03/12/2016 Fonte: AnsaMed)
Libia – Kerry: «I libici sono ostaggio di egoismo ed estremismo»
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