Il capo delle guardie petrolifere della parte orientale della Mezzaluna petrolifera libica, Miftah al Magrif, ha confermato che “l’esercito nazionale libico del maresciallo Khalifa Haftar è presente nell’area e noi siamo qui a rappresentarlo”. Parlando all’emittente televisiva locale “al Libiya”, di un possibile attacco da parte di milizie della Tripolitania per la conquista della zona, Magrif ha affermato che “l’esercito è qui in modo continuo e vigila su ogni movimento militare, inoltre le tribù locali respingono la presenza di qualsiasi milizia esterna”. Il portavoce dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), colonnello Ahmed al Mismari, ha detto ieri ad “Agenzia Nova” che il governo di accordo nazionale (Gna) con sede a Tripoli lancerà un attacco per riprendere il controllo delle istallazioni petrolifere della Libia domani, venerdì 11 novembre. “Il Gna ha fissato la data dell’11 novembre per lanciare un attacco volto ad assumere il controllo delle installazioni petrolifere: questo dimostra quanto il Gna sia controllato dai Fratelli musulmani”, ha detto l’ufficiale libico fedelissimo del generale “rinnegato” Haftar, comandante dell’Lna recentemente promosso “maresciallo di campo” dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk, il parlamento libico riconosciuto dalla comunità internazionale. “L’attuale ruolo del maresciallo Haftar è quello di combattere il terrorismo: i libici vedono in lui il salvatore della patria”, ha detto ancora il portavoce dell’Lna in un colloquio con “Agenzia Nova” al Cairo. Le forze di Haftar hanno occupato nel mese di settembre i porti di Agedabia, Brega, Ran Lanuf e Zueitina nella strategica zona della cosiddetta Mezzaluna petrolifera, a est del Golfo della Sirte, dopo aver estromesso le Guardie delle installazioni petrolifere, a loro volte alleate del Gna di Tripoli. Le autorità della Cirenaica hanno quindi nominato un nuovo corpo delle Guardie petrolifere a loro fedele, incaricato della sicurezza dei terminal. (10/11/2016 Fonte: Agenzia Nova)
Libia – «Le milizie della Tripolitania non sono benvenute nella Mezzaluna petrolifera»
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