L’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Federica Mogherini, ieri si è recata in Libia per inaugurare le sedi della delegazione dell’Ue e della missione Ue di assistenza alle frontiere a Tripoli, ma anche in vista del Consiglio affari esteri dell’Ue che si terrà oggi e in cui la situazione nel paese nordafricano sarà all’ordine del giorno. Lo riferisce un comunicato stampa del Sevizio di azione esterna dell’Ue ripreso da Agenzia Nova.
In Libia, l’Unione Europea è il principale fornitore di aiuti umanitari e sostiene i programmi delle agenzie delle Nazioni Unite. L’Ue è inoltre il principale donatore per quanto riguarda la cooperazione bilaterale e il primo partner economico del paese maghrebino. Il ritorno della presenza diplomatica dell’Ue, secondo quanto riferisce il comunicato stampa, rafforzerà ulteriormente la cooperazione con il governo, le autorità locali e le Nazioni Unite e l’attuazione di progetti sul terreno. Durante la sua visita, Federica Mogherini ha incontrato il presidente del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, l’inviato speciale delle Nazioni Unite Ghassan Salamé e i rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite.
L’Alto rappresentante Mogherini ha ribadito il sostegno dell’Unione europea al processo politico libico, nel quadro fornito dalle Nazioni Unite, compresi i preparativi per le elezioni. Mogherini ha sottolineato la necessità di preparare elezioni su solide basi giuridiche e costituzionali.
Riguardo le questioni migratorie la Mogherini avrebbe discusso con il primo ministro Sarraj della formazione della Guardia costiera libica attraverso l’operazione Sophia e la cooperazione attraverso la missione per l’assistenza delle frontiere dell’Unione europea (Eubam) in Libia nel sostenere le autorità nella gestione delle frontiere terrestri, in particolare nel Sud. Secondo quanto si è appreso, Mogherini e Sarraj avrebbero inoltre discusso “del lavoro svolto con successo” dalla task force istituita dall’Unione europea, dall’Unione africana e dall’Onu al vertice Ue-Unione africana ad Abidjan lo scorso novembre, che avrebbe portato al ritorno volontario assistito di 20.000 migranti irregolari dalla Libia ai loro paesi di origine.