Libia: Nazioni Unite pronte a schierare osservatori sul campo

di Marco Trovato
al Ahly

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto al Segretario Generale di schierare rapidamente in Libia una prima squadra di osservatori per controllare il cessate-il-fuoco siglato in ottobre tra le parti in conflitto nel Paese. La richiesta è avvenuta tramite una lettera il cui contenuto è stato reso pubblico dall’agenzia France Presse.

La Libia, Paese ricco di petrolio, è precipitata nel caos dopo che una rivolta nel 2011 ha rovesciato il leader Moammar Gheddafi e ha diviso il paese tra un governo sostenuto dalle Nazioni Unite, con sede a Tripoli, e le autorità rivali con sede nell’Est, ciascuna delle parti sostenuta da una serie di milizie locali così come potenze regionali e straniere.

Nell’aprile 2019, Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica e le sue forze, sostenute da Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia, hanno lanciato un’offensiva per occupare Tripoli. La sua campagna è fallita dopo che la Turchia ha intensificato il sostegno militare al governo sostenuto dalle Nazioni Unite con centinaia di truppe e migliaia di mercenari siriani. Ciò ha portato al cessate-il-fuoco di ottobre. L’accordo di ottobre prevedeva il ritiro di tutte le forze armate e la partenza di tutti i mercenari e dei combattenti stranieri entro tre mesi, cosa che non è avvenuta.

La lettera del Consiglio di sicurezza afferma che la squadra avanzata dovrebbe porre le basi per il monitoraggio del cessate-il-fuoco. Il Consiglio ha anche affermato che ciò consentirà di modificare il mandato della missione politica delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil). Nella lettera, il Consiglio ha affermato di aspettarsi entro 45 giorni di ricevere rapporti sui preparativi intrapresi dal team di avanzamento e proposte pratiche per modificare il mandato della missione delle Nazioni Unite in Libia.

In un rapporto alla fine dell’anno scorso, Guterres aveva chiesto la creazione di un gruppo di osservatori disarmati per la Libia, composto da civili e militari in pensione sotto l’egida di Unione Africana, Unione Europea e Lega Araba.

I libici hanno sempre espresso la ferma posizione secondo cui nessun dispiegamento di forze straniere di alcun tipo, compreso il personale in uniforme delle Nazioni Unite, dovrebbe avvenire sul territorio libico, ma la Commissione militare congiunta ha accolto con favore le offerte di potenziale sostegno al meccanismo di monitoraggio sotto l’egida delle Nazioni unite.

In base all’accordo di cessate-il-fuoco raggiunto dalle parti in conflitto, gli osservatori internazionali dovrebbero monitorare la tregua e sorvegliare la partenza dei combattenti stranieri dalla Libia (circa 20.000 secondo le Nazioni Unite).

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