In Libia si teme un intensificarsi degli attacchi contro le installazioni petrolifere, se non si formerà presto un governo di unità nazionale capace di isolare le milizie jihadiste.
A dare l’allarme è la compagnia petrolifera nazionale, dopo gli assalti di giovedì e venerdì scorsi a Fida, a sud-ovest del terminal di Ras Lanuf.
I miliziani affiliati all’Isis hanno inflitto notevoli danni alle infrastrutture. Oggi la produzione di petrolio, ferma a circa 360mila barili al giorno, è un quarto di quella che era prima della rivolta del 2011 contro il regime di Gheddafi.
L’esercito libico, impegnato contro i jihadisti nella regione di Benghazi, afferma di aver ripreso il controllo di diversi distretti della città e di aver tagliato alcuni canali di rifornimento delle milizie.
Ma niente fermerà il caos politico, se il Parlamento di Tobruk non troverà un accordo per dare la fiducia al nuovo governo.
(23/02/2016 Fonte: EuroNews)
Libia – Si temono nuovi attacchi dei jihadisti ai campi petroliferi
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