Il sindaco di Derna, Abdulmenam al-Ghaithi, ha dichiarato alla televisione saudita al-Arabiya che il numero stimato di morti nella città libica potrebbe essere compreso tra 18.000 e 20.000, in base al numero di quartieri distrutti dalle inondazioni causate dalla tempesta Daniel.
Nella città portuale gli abitanti continuano a cercare i familiari scomparsi mentre i soccorritori chiedono più sacchi per cadaveri. “Abbiamo bisogno di sacchi per i corpi”, ha detto ad al-Jazeera Lutfi al-Misrati, il direttore della squadra di ricerca. Una giornalista che è riuscita a lasciare la città, Mabrooka Elmesmary, ha raccontato sempre ad al-Jazeera di un “disastro su vasta scala”: “Non c’è acqua, né elettricità, né benzina. La città è rasa al suolo”. Interi palazzi di appartamenti, con le famiglie all’interno, sono stati spazzati via domenica notte. “Ora c’è un’ondata di persone che vogliono fuggire da Derna, ma molti non riescono a uscire perché molte strade sono bloccate o sono scomparse”, ha continuato la giornalista. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sarebbero almeno 30.000 le persone sfollate a Derna.
Il sindaco ha quindi riferito ad al Arabiya di squadre di soccorso arrivate da Egitto, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Qatar. “In realtà abbiamo bisogno di squadre specializzate nel recupero dei corpi – ha rimarcato al Ghaithi – temo che la città venga colpita da un’epidemia a causa del gran numero di corpi sotto le macerie e nell’acqua”.