Nuove esecuzioni pubbliche dell’Isis a Sirte, in Libia. Secondo testimoni, riporta l’agenzia Lana, “una donna marocchina è stata decapitata dopo essere stata accusata di stregoneria dalla Corte islamica, mentre un palestinese è stato ucciso a colpi di pistola per spionaggio”. La notizia non è verificabile da fonti indipendenti. L’agenzia Lana, vicina al governo libico di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, ha aggiunto che un terzo uomo, “un libico, è stato punito con il taglio della mano per furto”. Anche il portale di informazione Alwasat riferisce della decapitazione della donna. Tuttavia non è chiaro quando si siano verificate le esecuzioni. E’ da giugno che l’Isis ha rivendicato il controllo di Sirte, città natale del defunto colonnello libico Muammar Gheddafi a circa 430 chilometri a est di Tripoli. Secondo un rapporto Onu l’Isis può contare su duemila-tremila miliziani in Libia, tra cui 1.500 solo a Sirte. Il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ai microfoni di Rtl, ha detto che i militanti dell’Isis in Libia “sono a Sirte, estendono il loro territorio su 250 chilometri lineari di costa, ma cominciano a penetrare verso l’interno e a puntare a un tentativo di accesso a dei pozzi di petrolio e a delle riserve di petrolio”.
(15/12/2015 Fonte: Rai News)
Libia/1 – L’Isis decapita una donna. L’accusa: è una strega
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