Una trattativa lunghissima e complessa ha portato all’annuncio della formazione del governo incaricato libico, guidato da Fayez Sarraj. Un gestazione durata 16 mesi che ha visto ostacoli insormontabili. Soltanto la pazienza dei mediatori internazionali, inviati speciali del segretario generale dell’Onu, prima lo spagnolo Bernardino Leon, poi il tedesco Martin Kobler, ha permesso di districare la matassa del groviglio libico.
Questo governo, che nasce in applicazione dell’accordo di Skhieratfirmato lo scorso 17 dicembre dalle due parti libiche, doveva essere reso noto entro un mese, ma all’ultimo momento la formazione era stata rinviata di 48 ore per dissidi sull’attribuzione dei ministeri chiave: Difesa, Interno, Esteri, Energia e Finanza.
Un governo elefantiaco composto da 32 ministri e 57 sottosegretari e viceministri, scelti con un originale manuale Cencelli libico, che ha tenuto conto del peso demografico e politico-militare di ciascuna delle tre regioni nella quale è divisa amministrativamente la Libia, occidentale, orientale e meridionale (la denominazione geografica dei punti cardinali è stata assunta per evitare i riferimenti alla denominazione coloniale Tripolitania, Cirenaica e Fezzan).
(20/01/2016 Fonte: Radio Popolare)
Libia/2 – Ecco il nuovo Governo Serraj: 32 ministri e 57 sottosegretari
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