L’impegno di Sarah Chan alla ricerca delle nuove stelle del basket in Africa

di claudia

di Claudia Volonterio

La BBC ha pubblicato la sua lista delle 100 donne ispiratrici e influenti da tutto il mondo per il 2022. Tra i volti dall’Africa c’è la sud sudanese Sarah Chan, ex giocatrice di pallacanestro professionista. Sarah è la prima manager donna ad essersi occupata di scouting in Africa per la squadra di basket NBA Toronto Raptors. L’atleta ha fondato una ONG che combatte i matrimoni in tenera età, sostiene l’istruzione e usa lo sport per educare i giovani.

Sarah Chan oggi ha 35 anni, un passato di atleta e un futuro tutto da scrivere come scopritrice di nuovi talenti del basket che nel continente aspettano solo di essere trovati. Con il suo lavoro viaggia in molti stati dell’Africa come Angola, Guinea, Botswana, Senegal, muovendosi principalmente tra Sud Sudan e Kenya, i Paesi dove la sua vita è cambiata.

Così alta e appassionata di pallacanestro, Sarah ha seguito un destino che accomuna molti giovani in Sud Sudan, dove questo sport è tuttora molto diffuso. L’inizio del suo percorso di atleta, si legge sul sito dell’NBA, prende davvero piede in Kenya, dove la giovane si era rifugiata con la sua famiglia negli anni 90, durante il periodo di intenso conflitto tra il nord e il sud del Sudan. A Nairobi ha frequentato la Laiser Hill High School, una scuola dove era obbligatorio entrare in una squadra sportiva. L’amore per il basket è iniziato con il sentirsi perfettamente a suo agio in quell’ambiente, un rifugio nel quale esprimere anche il disagio o le emozioni negative, in particolare quando arrivavano brutte notizie dal suo Paese d’origine.

La svolta è avvenuta quando è stata notata dall’allenatore della squadra femminile dell’Union University nel Tennessee, che ha visto un video di lei mentre giocava una partita. Le viene proposta una borsa di studio per studiare e giocare a pallacanestro negli Stati Uniti. La sua carriera è decollata e ha avuto l’opportunità di giocare come professionista in America e in Europa, senza però mai dimenticare l’Africa, dove ha deciso di tornare qualche anno fa.

Al suo ritorno ha deciso di intraprendere una carriera importante, quella di scopritrice di talenti per l’NBA, percorso che ha intrapreso dapprima come volontaria, regalando un sogno a molti giovani. L’idea che l’ha portata ad iniziare questo percorso è sempre stata la volontà di restituire quello che lei aveva ricevuto, un’opportunità. “Ci sono molti Pascal là fuori, hanno solo bisogno di un’occasione”, ha detto Sarah Chan al giornale The Globe and Mail, riferendosi alla stella nata in Camerun. “Ecco perché è una grande responsabilità preparare il terreno giusto per loro. Usare il basket come strumento per cambiare la vita può essere una cosa incredibile”. Chan parla inglese, swahili, arabo e dinka, pluralità linguistica che le permette di avvicinarsi più facilmente ai giovani che riesce a scoprire, ma la sua più grande qualità risiede nella capacità di mettersi alla loro pari, sentendosi sempre una di loro.

In un mondo come quello dello sport dominato dagli uomini, il suo ruolo ha un valore ancora maggiore, oltre ad essere una grande responsabilità. Lei è un esempio per le bambine e una delle sue missioni è quella di trasmettere loro che possono diventare chi desiderano. Lo sport secondo la giovane manager ha il grande potere di eguagliare: “Lo sport non ha genere. Che tu sia un giocatore, un allenatore o altro, quando la partita inizia, l’unica cosa che conta fino a quando non suona la sirena finale è la partita stessa”, chiosa Sarah Chan.

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