di Céline Camoin
Hanno suscitato una grande polemica le recenti affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui la partenza annunciata nei giorni scorsi delle basi francesi sarebbe stata negoziata tra la Francia e i Paesi africani che l’hanno decretata. Non si sono fatte attendere le reazioni risentite del ministro senegalese Ousmane Sonko e del governo del Ciad.
È “completamente errata”, afferma il primo ministro senegalese Ousmane Sonko, l’affermazione del presidente francese Emmanuel Macron secondo la quale la partenza annunciata delle basi francesi sarebbe stata negoziata tra la Francia e i Paesi africani che l’hanno decretata. “Finora non si sono svolte discussioni o trattative e la decisione presa dal Senegal deriva dalla sua esclusiva volontà di Paese libero, indipendente e sovrano”, ha scritto Sonko su X, riferendosi al discorso al corpo diplomatico pronunciato da Macron all’Eliseo, domenica.
Il presidente francese ha irritato alcuni dirigenti africani dicendo che il ritiro delle basi militari francesi era stato negoziato con i Paesi africani interessati, e che è stato per “semplice convenienza e cortesia” che la Francia ha concesso il primato dell’annuncio a questi Stati africani. Il presidente francese ha inoltre aggiunto: “Lo dico a tutti i leader africani che non hanno avuto il coraggio di esprimere la propria opinione: nessuno di loro starebbe oggi con un Paese sovrano se l’esercito francese non fosse stato schierato in questa regione”. Offeso, ha pure aggiunto: “Credo che qualcuno ha dimenticato di dirci grazie!”, fustigando l’ingratitudine, e accusando falsi intellettuali che manipolano i social network, sfruttando la disperazione della gioventù e gli interessi della Russia o dei “nuovi imperialisti”.
“Notiamo che la Francia non ha né la capacità né la legittimità per garantire la sicurezza e la sovranità dell’Africa. Al contrario, ha spesso contribuito a destabilizzare alcuni Paesi africani come la Libia, con conseguenze disastrose per la stabilità e la sicurezza del Sahel”, gli ha risposto indirettamente Sonko.
Il primo ministro senegalese, fautore di una politica di rottura con il passato, tiene a ricordare al presidente Macron che se i soldati africani, talvolta mobilitati con la forza, maltrattati e infine traditi, non si fossero schierati durante la Seconda Guerra Mondiale per difendere la Francia, forse sarebbe, ancora oggi, tedesca.
Anche il governo del Ciad ha diramato un comunicato nel quale esprime profonda preoccupazione a seguito delle dichiarazioni rilasciate di recente dal presidente della Repubblica francese, che, secondo N’Djamena, “riflettono un atteggiamento disprezzo nei confronti dell’Africa e degli africani”. “Il Ciad tiene a sottolineare che non ha alcun problema né con la Francia come nazione né con il popolo francese, con il quale condivide una storia segnata da rapporti umani e culturali. Tuttavia, i leader francesi devono imparare a rispettare il popolo africano e a riconoscere il valore dei suoi sacrifici”, si legge nel comunicato.
“La storia attesta che l’Africa, compreso il Ciad, ha svolto un ruolo decisivo nella liberazione della Francia durante le due guerre mondiali, fatto che la Francia non ha mai veramente riconosciuto. Gli immensi sacrifici compiuti dai soldati africani in difesa della libertà sono stati minimizzati e non è stato espresso alcun ringraziamento significativo”, ricorda l’esecutivo.
N’Djamena precisa che la costruzione del proprio esercito non è opera della Francia. “Il nostro esercito, forte e resistente, è il frutto del coraggio del popolo ciadiano e dei sacrifici compiuti con mezzi modesti. La Francia non ha mai equipaggiato in modo significativo l’esercito ciadiano né contribuito al suo sviluppo strutturale. In 60 anni di presenza, segnati da guerre civili, ribellioni e prolungata instabilità politica, il contributo francese si è spesso limitato ai propri interessi strategici, senza alcun impatto reale e duraturo per lo sviluppo del popolo ciadiano”.
“Invece di attaccare l’Africa, il presidente Macron dovrebbe concentrare i suoi sforzi sulla risoluzione dei problemi che preoccupano il popolo francese. Il popolo ciadiano aspira alla piena sovranità, alla vera indipendenza e alla costruzione di uno Stato forte e autonomo, conquistata a prezzo di inestimabili sacrifici. Invitiamo i nostri partner, compresa la Francia, a integrare questa legittima aspirazione nel loro approccio alle relazioni con l’Africa”, conclude il messaggio firmato da Abderaman Koulamallah, il capo della diplomazia.