Dopo aver toccato oltre 75 città nel mondo, il progetto fotografico di Still I Rise, organizzazione indipendente che offre istruzione e protezione ai minori profughi e vulnerabili, presenta il nuovo capitolo “Nairobi”: dal 20 aprile al 22 maggio al Museo delle Civiltà a Roma in mostra ci saranno sessanta fotografie realizzate dagli studenti della scuola. Lo sguardo dei bambini che vi sono cresciuti sulla vita all’interno dello slum Mathare, in Kenya.
Dopo la Grecia e la Siria, un nuovo capitolo – stavolta dal Kenya – arricchisce il progetto fotografico “Through Our Eyes”: dal 20 aprile al 22 maggio 2022, sessanta fotografie realizzate dagli studenti della Scuola Internazionale di Still I Rise a Nairobi saranno in mostra al Museo delle Civiltà a Roma. Tutte le immagini sono state scattate da minori di età compresa tra i 9 e i 13 anni: attraverso i loro scatti, raccontano la vita all’interno di Mathare, uno dei più grandi slum del Kenya che conta circa 500 mila persone.
La vastissima baraccopoli viene raccontata con uno sguardo interno dagli stessi bambini che qui sono nati e cresciuti. Le case sono minuscole, fatte di legno e lamiera, tutte ammassate. Non vi è acqua e i bagni sono comuni, a volte a pagamento. Lo slum è attraversato da un fiume marrone e nelle arterie principali vi sono negozietti colorati; in tanti vendono frutta e verdura per strada.
Il racconto fotografico mette in luce il senso di insicurezza vissuto dai più piccoli, a causa dell’alta incidenza di furti, così come delle risse e della droga che viene spacciata per strada in pieno giorno. Le sessanta fotografie lasciano spazio però anche ai sogni e alle speranze per il futuro. Molti di questi giovani fotografi hanno sottolineato il desiderio di riscatto personale, la volontà di studiare per riuscire, in futuro, a migliorare le condizioni dello slum, non solo dal punto di vista architettonico, ma proprio in termini di benessere economico e sociale.
La fotografia ancora una volta diventa uno strumento di racconto e denuncia sociale sulle condizioni della baraccopoli. E ancora una volta a raccontare è lo sguardo di bambini, senza interferenze da parte degli adulti. Tutti i giovani fotografi hanno partecipato a un laboratorio di fotografia condotto nella Scuola Internazionale di Still I Rise da Nicoletta Novara, ideatrice della mostra.
“Through Our Eyes – Nairobi” inaugurerà martedì 19 aprile alle 17.00 al Museo delle Civiltà in Piazza G. Marconi, 14 a Roma. La mostra sarà poi visitabile dal 20 aprile al 22 maggio 2022 negli orari di apertura del Museo.
Il progetto fotografico
“Through Our Eyes” è un progetto fotografico a lungo termine partito nel 2019 e tuttora in corso che ha coinvolto 155 minori dai 9 ai 17 anni. I giovanissimi fotografi sono tutti studenti e studentesse delle scuole di emergenza e delle scuole internazionali di Still I Rise.
Il progetto ha finora toccato Samos dove sorge uno degli hotspot delle isole greche, i campi per sfollati interni di Ad-Dana nel nord-ovest della Siria e lo slum di Mathare a Nairobi in cui vivono circa 500 mila persone in condizioni di estrema povertà.
A tutti i 155 minori è stata data la possibilità di seguire un corso di fotografia condotto da Nicoletta Novara, ideatrice del progetto, a “Mazí” (Samos, Grecia) e presso “Still I Rise International School of Nairobi” (Kenya), e dal fotografo Mahmoud Faisal a “Ma’an” (Ad Dana, Nord-ovest della Siria). Al termine del corso è stata consegnata loro una macchina fotografica usa e getta con cui hanno potuto raccontare la difficile condizione vissuta in prima persona.
L’obiettivo principale del progetto, il filo rosso che unisce questi luoghi del mondo così diversi e lontani fra loro, è proprio quello di dare la possibilità a dei bambini di esprimersi tramite un linguaggio universale come la fotografia. “Through Our Eyes” parla di migrazione, guerra e povertà come mai prima. Lo fa attraverso uno sguardo interno in cui il punto di vista del fotografo e i suoi sentimenti sono necessari per comprendere quello che sta accadendo. “Through Our Eyes” libera finalmente da quella narrazione stereotipata e semplicistica che spesso crea ignoranza e paura.
«Si parla spesso di “crisi umanitarie” eppure per descriverle siamo abituati ad utilizzare numeri, fatti e report. Sono crisi umanitarie perché al centro delle crisi, quelli che ne pagano le conseguenze, sono persone», spiega Nicoletta Novara. «Un passo, uno dei tanti, per cercare di capire anche quello che ci fa paura o tutte quelle situazioni che alle volte pensiamo “non mi riguardano”, “sono lontane”, è quello di guardare attraverso i loro occhi. Attraverso gli occhi di chi si trova a vivere situazioni estreme e profondamente ingiuste e cerca comunque di guadagnarsi il proprio domani un passo alla volta».
Il progetto fotografico è diventato una mostra che ad oggi ha raggiunto ben 75 città tra Europa e America. Il primo capitolo di “Through Our Eyes”, relativo a Samos con le fotografie scattate da minori residenti nel campo profughi dell’isola, è diventato un libro edito da Bur e uscito in tutte le librerie d’Italia il 3 novembre 2020. “Attraverso i nostri occhi” si apre con una favola scritta da Nicolò Govoni, Direttore esecutivo di Still I Rise, e prosegue con una selezione degli scatti della mostra. Ogni fotografia è accompagnata da una nota scritta dagli stessi minori che ricordano il periodo passato sull’isola e raccontano dei propri sogni e speranze per il futuro.
11 anni
Still I Rise è una organizzazione internazionale indipendente nata per assicurare istruzione, protezione e sicurezza a minori profughi e vulnerabili. Still I Rise apre scuole di emergenza e scuole internazionali per garantire un’educazione di alta qualità a bambini e adolescenti che difficilmente potrebbero accedervi. L’organizzazione ha sede in Italia e opera attualmente in Grecia, Turchia, Nord Ovest della Siria, Kenya e Repubblica Democratica del Congo.
La Società Cooperativa Matrix96 e l’Associazione Culturale Paleoes EXTAD, in collaborazione con Aditum Cultura RTI, durante il periodo della mostra propone per le scuole di ogni ordine e grado le visite guidate “Africa: rappresentazioni di tradizioni”, “Musiche d’Africa”, “Oggetti parlanti: piccole e grandi storie dalla sezione africana” e “Tra storia e stoviglie: laboratorio sull’arte della ceramica” unitamente alla visita alla mostra fotografica. Per prenotazioni sulle attività basterà inviare la mail a eventi@matrix96.it.