“Vincendo l’ambito Premio Goncourt, il giovane scrittore Mohamed Mbougar Sarr ha reso onore al Senegal e all’Africa”: lo ha dichiarato il ministro della Cultura e della Comunicazione senegalese, Abdoulaye Diop, commentando la decisione della giuria del prestigioso concorso di letteratura francofona di assegnare la vittoria 2021 al romanziere per il titolo “La plus secrète mémoire des hommes” (La più segreta memoria degli uomini).
In un comunicato, il ministro ha ricordato che esattamente un secolo fa “un uomo di colore, René Maran, allora amministratore di una colonia a Oubangui Chari, ha vinto questo prestigioso riconoscimento per il suo intramontabile romanzo, Batouala”. Era il 1921 e per questo René Maran (Fort-de-France 1887 – Parigi 1960) diventò il primo scrittore di origini africane ad aver vinto il premio Goncourt. Il suo romanzo Batoula, véritable roman nègre segnò simbolicamente l’inizio della lotta intrapresa da diversi intellettuali per difendere e rivendicare le culture autoctone.
Il ministro Diop afferma che il Senegal non è sorpreso poiché “Mohamed Mbougar Sarr che, con umiltà e tenacia sorridente dei figli della Terra, ci ha sempre e regolarmente intrattenuto con opere di una qualità così squisita, dalla ricchezza di temi tratti dall’esperienza e dalla memoria, e riccamente inquadrati da un intertesto basato su una cultura letteraria impressionante”. L’autore, ha aggiunto, rappresenta “l’orgoglio di tutto il Senegal attraverso l’impresa di questo figlio di una terra, quella di Léopold Sédar Senghor e Cheikh Moussa Ka, dove la letteratura, in tutte le sue forme, ha preso dimora da tempo’”.
“A nome del Capo dello Stato e di tutto il popolo senegalese” Abdoulaye Diop ha rivolto “vivissime congratulazioni a Mohamed Mbougar Sarr (…) per aver innalzato così in alto l’immagine della nostra letteratura e della nostra creatività”.
A metà strada tra indagine e riflessione sulla professione di scrittore, Sarr dà vita a Diegane, scrittore senegalese, narratore che somigli all’autore. Diegane si reca a Parigi per trovare traccia di T. C. Elimane, autore di un libro mitico, pubblicato nel 1938: “Il labirinto dell’inumano”. Il romanzo di formazione viaggia tra il Senegal e la Francia ma anche l’Argentina.
Nato a Dakar nel 1990, figlio di un medico, Mohamed Mbougar Sarr si è trasferito in Francia per dedicarsi agli studi in Scienze sociali. Il suo primo romanzo, “Terre ceinte” (ed. Présence africaine), è stato pubblicato nel 2014. Racconta i disordini nella città fittizia di Kalep, prigioniera delle milizie islamiche jihadiste, dopo che due giovani sono stati giustiziati per aver intrattenuto una relazione sentimentale. L’anno successivo gli viene assegnato il Premio Ahmadou-Kourouma alla Fiera del Libro di Ginevra, poi il Gran Premio per il romanzo Métis di Saint-Denis alla Réunion. “Silenzio del coro”, anche questo edito da Présence africaine, racconta la vita quotidiana dei migranti africani in Sicilia. Vinctore del Grand Premio nel 2018, ha vinto il Premio di letteratura mondo al festival Étonnants Voyageurs di Saint-Malo.
Il quotidiano francese Le Monde definisce il testo del giovane scrittore senegalese carico di “impressionante ambizione” e “vertiginosa energia narrativa”.