di Gianni Bauce
Quando gli stormi del gruccione carminio giungono nella Valle dello Zambesi, al culmine della stagione secca, la boscaglia si tinge del rosso colore delle sue piume, pennellando di rinnovata brillantezza gli aridi colori del panorama invernale
È già la metà del mese di settembre e la stagione secca volge al termine: nella Valle dello Zambesi tutto è arso e arido, e l’acqua scarseggia nelle poche pozze residue. Soltanto nei grandi fiumi perenni essa continua a scorrere e ristorare gli animali assetati. Ma in questo panorama di arsura e colori sbiaditi, improvvisamente la boscaglia e le sponde del fiume Zambesi si tingono di rosso.
Questo è infatti il tempo in cui un meraviglioso uccello migratore intertropicale dal caratteristico piumaggio carminio giunge nelle savane boscose del nord dello Zimbabwe per accoppiarsi e nidificare, provenendo dal Sudafrica settentrionale e dal Mozambico, dove ha trascorso l’inverno: è il gruccione carminio meridionale (Merops nubicoides).
È un grazioso uccello dal variopinto piumaggio con dimensioni che vanno dai 30 ai 38 centimetri di lunghezza. I colori sfolgoranti sono la sua caratteristica principale, che lo rendono inconfondibile: il dorso e il petto degli esemplari adulti sono di colore rosso, così come la coda biforcuta. La testa e il basso addome sono invece blu, mentre una banda nera corre dall’attaccatura del becco fino all’area auricolare, creando una caratteristica maschera nera, che probabilmente attenua il riverbero della luce durante la caccia.
Acrobazie volanti
I gruccioni individuano gli insetti volanti di cui si cibano, da una posizione appollaiata su un ramo, nei pressi della colonia: da qui si gettano in picchiata, spiccando il volo e inseguendo la preda in mirabili acrobazie volanti che le ali lunghe e sottili consentono loro. Quando la preda è finalmente catturata e saldamente tenuta nel becco, il gruccione torma al ramo da cui è partito per consumere il pasto. Se questa è costituita da un insetto dotato di pungiglione, come api o vespe, il gruccione lo sbatte ripetute volte contro il ramo, con rapidi movimenti della testa, fino a che il pungiglione non venga rimosso.
Quando questi colorati uccelli giungono nella valle dello Zambesi, i loro cugini gruccioni frontebianca hanno appena svezzato le loro nidiate e abbandonato i nidi scavati negli argini del fiume. I carminio, che vive in colonie numerose, occupano i nidi abbandonati, li ripuliscono e preparano per la loro nidiata, dove la femmina, dopo l’accoppiamento, depone da due a cinque uova.
Entrambi i genitori si alternano alla cova, che dura circa 3 settimane, e nella successiva nutrizione dei pulcini. Dopo un mese, i giovani gruccioni sono in grado di lasciare il nido e spiccare il volo. Il periodo della nutrizione dei pulcini è un momento di intensa caccia per i gruccioni carminio e i cieli sopra lo Zambesi, in questo frangente, sono pennellati del rosso piumaggio di questi graziosi uccelli, impegnati nelle loro mirabili acrobazie aeree.
Questo articolo è uscito sul numero 2/2023 della rivista Africa. Per acquistare una copia, clicca qui, o visita l’e-shop