L’Unione Europea aiuterà il G5 Sahel nella sua opera di contrasto al terrorismo. Lo ha affermato l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Federica Mogherini, in un incontro con il presidente del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kaboré, e con i ministri degli Esteri dei Paesi membri del G5 Sahel riuniti a Ouagadougou per la quinta sessione dell’organizzazione.
Il G5, che riunisce Burkina Faso, Ciad, Mali , Mauritania e Niger, si è detto preoccupato per il deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria nell’area del Sahel. I partecipanti alla riunione di Ouagadougou hanno quindi deciso di pianificare una risposta forte e concertata al terrorismo. È in questo contesto che l’Unione Europea sta valutando di rafforzare le capacità delle forze armate di ogni Paese. Alpha Barry, il ministro degli affari Esteri burkinabè, ha affermato: «L’Ue ha convenuto che è necessario un rafforzamento delle capacità nazionali delle forze armate e che lo sosterrà. È importante rafforzare i Paesi attraverso una ristrutturazione e un miglioramento delle capacità operative dei nostri eserciti nazionali».
In un contesto difficile, con il risorgere di attacchi terroristici, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, ha detto: «C’è un contesto di significativo deterioramento della situazione della sicurezza, la proliferazione di attacchi e violenze, compresa la violenza nei confronti delle comunità. L’Unione Europea sosterrà la forza congiunta, compresa la componente di polizia, con ulteriori 138 milioni di euro». Al fine di combattere gli abusi commessi dai gruppi di autodifesa e prevenire qualsiasi escalation di violenza, i partecipanti all’incontro hanno sottolineato l’urgente necessità di smantellare le milizie come parte delle riforme del settore della sicurezza.