di Stefania Ragusa
L’autrice di questo romanzo vive negli Stati Uniti e conduce una vita occidentale abbastanza confortevole, ma da bambina è stata una nomade nel deserto della Somalia. Sua madre l’aveva destinata a essere il bastone della vecchiaia della nonna, ma le cose hanno preso poi una piega diversa. Il ricordo di quell’esperienza e di quel mondo è rimasto vivo nella memoria di Shugri, ultima nomade della sua famiglia, che sente il bisogno e il dovere di preservarlo, dandogli una dettagliata forma letteraria, che non indugia sui romanticismi, rivela la durezza di una società patriarcale e strutturata intorno ai clan, ma riesce a sottrarsi a una prospettiva meccanicamente giudicante. Con uno stile piano e scorrevole, l’autrice ci porta al cuore di un mondo che va irrimediabilmente trasformandosi e ricostruisce il suo originale percorso di emancipazione e formazione.
L’ultima nomade Shugri Said Salh , Mar dei Sargassi 2022, pp. 256, €18.