È stato riaperto alla presenza del presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi e con una cerimonia sfarzosa con luci, coreografie e fuochi d’artificio a Luxor il cosiddetto “Viale delle sfingi” passeggiata risalente a tremila anni fa che collega i famosi templi di Karnak e Luxor in quella che un tempo era la capitale egiziana.
Alla cerimonia, che segue la spettacolare traslazione di mummie di faraoni al Cairo di aprile, hanno partecipato dal vivo 200 giornalisti ed è stata trasmessa anche una diretta streaming seguita da 1.200 corrispondenti dei media stranieri di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Russia, Francia e Sudafrica.
La cerimonia fa parte della strategia del Cairo di consolidare la propria immagine in relazione alla tradizione millenaria del Paese e rivitalizzare l’industria del turismo, colpita da anni di turbolenza politica dopo la rivolta popolare del 2011, che rovesciò Hosni Mubarak, e dalla pandemia di coronavirus.
Il “Viale delle sfingi”, secondo gli studiosi, era la strada che i pellegrini dovevano percorrere per visitare i templi e rendere omaggio alle loro divinità. Fiancheggiata da statue di arieti e sfingi su piedistalli, l’antica strada di Luxor, che si trova sulle rive del Nilo circa 650 chilometri a sud del Cairo, si snoda per diversi chilometri ed è stata teatro di scavi per oltre 50 anni. Mohamed Abd el-Badei, un archeologo, alto funzionario del governo egiziano, spiega che le rovine più antiche lungo il percorso sono sei strutture costruite dalla regina Hatshepsut, l’unica donna faraone, e risalgono al 1400 a.C.