Il successo elettorale del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord lancia un segnale chiaro e, per certi versi inquietante, dell’atteggiamento che gli italiani hanno nei confronti dell’immigrazione. I programmi dei due movimenti su questo punto non lasciano molto spazio all’immaginazione. Entrambi prevedono una forte stretta al fenomeno migratorio e una politica incentrata sulla chiusura delle frontiere. Ma vediamo che cosa prevedono in dettaglio questi programmi.
Il Movimento 5 Stelle non è mai stato tenero nei confronti dei migranti, a partire dal suo fondatore Beppe Grillo. «Ci sono troppe persone irregolari che non hanno per me diritto a vivere in Italia – ha dichiarato l’on. Alessandro Di Battista, uno dei leader del movimento -. E non penso sia razzismo. Occorrono accordi per i rimpatri. Il problema dell’immigrazione va affrontato seriamente perché sta diventando un business».
In particolare, M5S è favorevole ai rimpatri per gli immigrati irregolari e considera necessario siglare ulteriori accordi bilaterali per procedere all’espulsione coatta degli irregolari presenti sul territorio italiano. Nel programma pentastellato, costruito mediante la votazione degli attivisti iscritti alla Piattaforma Rousseau, al capitolo «immigrazione» si legge: «Obiettivo sbarchi zero. L’Italia non è il campo profughi d’Europa».
«L’immigrazione – prosegue il testo – è il più grande fallimento dei partiti. Il Regolamento di Dublino e l’accordo sui migranti con la Turchia hanno trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. I cittadini pagano l’incapacità dei partiti. L’immigrazione deve essere gestita, le leggi rispettate, così come i Trattati europei che prevedono la solidarietà fra gli Stati membri per la gestione delle emergenze».
«Con vie legali e sicure di accesso all’Unione europea – si legge ancora – diminuirebbero le traversate in mare, la pressione dei flussi sulle frontiere esterne e si contrasterebbe il traffico di esseri umani. Chiediamo il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo arrivati in Italia e la revisione del Regolamento di Dublino III che assegna gli oneri maggiori relativi all’esame delle domande di asilo e alle misure di accoglienza al primo Paese d’ingresso dell’Unione Europea. Ci deve essere certezza e velocità nelle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato».
Parole non dissimili a quelle utilizzate dal Carrocccio. Il partito di Salvini punta ad un ripristino dei controlli sui confini e all’introduzione di una politica dei respingimenti per mare. La Lega Nord, infatti, ritiene che con l’accoglienza indiscriminata l’Italia sia destinata ad essere sempre più meta di riferimento per i migranti. Pertanto, sarà opportuno rendere maggiore il controllo sui soldi pubblici spesi per l’accoglienza, grazie alla nascita di organismi studiati appositamente.
Quini in politica estera, Salvini propone una condanna per le sanzioni ai danni della Russia di Vladimir Putin e auspica un cambiamento con i rapporti con la Libia, con cui si dovrà cercare un accordo durevole per la ricostruzione del Paese. Verranno anche consolidate le relazioni con il Cremlino, gli Stati Uniti e Israele. Il maggiore interventismo italiano in Libia è necessario proprio per bloccare i flussi di migranti.
Si prospettano tempi duri per i migranti.