Nella grande isola dell’Africa australe il furto di zebù è una piaga che va avanti da molti anni e che ha provocato un grande numero di vittime. Durante una conferenza stampa lo scorso venerdì, il direttore della sicurezza e dell’intelligence malgascia, il colonnello Zafisambatra Ravoavy, ha lanciato l’allarme su questo fenomeno e ha chiesto alla popolazione di lottare contro i furti di bestiame “ponendo fine a questo fenomeno sociale”.
Nonostante i più di 10mila arresti per lo più nell’etnia dahalo avvenuti negli ultimi 5 anni, “il fenomeno persiste e le morti causate dagli scontri si avvicinano a 4000”, ha affermato il colonnello, annunciando un cambio di strategia nella lotta al fenomeno e un aumento di budget. Sempre stando a quanto riportato da Rfi, anche un centinaio di membri delle forze dell’ordine avrebbero perso la vita durante questi violenti scontri che avvengono per lo più nel sud e nell’ovest del paese.
Secondo le tradizioni locali, rubare uno zebù è visto come un mezzo usato dagli uomini per mostrare la loro virilità. Oggi però la tradizione si è trasformata in un vero e proprio traffico. I ladri di zebù spesso hanno dei legami con membri dell’amministrazione che gli forniscono documenti di proprietà falsi.